Massimo Galli, professore di Malattie Infettive ormai in pensione, è da inizio pandemia in prima linea nel dibattito legato al Covid-19 in Italia. L’esperto si è raccontato sulle pagine di Panorama, parlando anche della sua esperienza personale: “Ho avuto il Covid ma non di recente. Ho avuto un episodio acuto di Covid-19 a gennaio, nonostante tre vaccinazioni. Purtroppo mi sto portando dietro un discreto affaticamento che prima non avevo. A questo punto ho quello che sembra essere il long Covid con dolori muscolari diffusi”.
Il long Covid porta anche a problemi di memoria. Il medico spiega: “Molte persone hanno una riduzione della memoria e della concentrazione che però non sono quasi mai drastiche. Viene definita “brain fog”, nebbia cerebrale. Ci sono poi sindromi cardiache e sintomi dermatologici, di solito compaiono a mani e a piedi con sensazioni di arrossamento e bruciori simili ai geloni da freddo. Altre persone invece sviluppano fastidi e bruciori alla cassa toracica. Ci sono così tanti sintomi che viene il dubbio se considerare tutto ciò come long Covid. Alcuni di questi potrebbero essere stati innescati dalle vaccinazioni. Sulle base dei dati che potevano essere disponibili, molte di queste sintomatologie sembravano fenomeni psicosomatici. Ora che pure io sono direttamente coinvolto, devo riconsiderare alcune convinzioni”.
Massimo Galli: “Long Covid, non sappiamo quanto duri…”
Il long Covid si manifesta sia su persone vaccinate che non vaccinate, ma Massimo Galli spiega di non saper individuare la percentuale: “Non c’è certezza sulla base dei dati attuali. Anche se penso che sintomi da long Covid siano minori sui vaccinati”. Sulla durata, allo stesso modo, nessuna certezza: “Non sappiamo quanto duri, le ricerche sono in corso. Il mio, per esempio, va avanti da cinque mesi con la sensazione che sia in attenuazione, ma vado a giornate. I colleghi cinesi di Wuhan hanno pubblicato degli studi: a distanza di due anni, circa il 55 per cento di persone con un episodio di Covid mantiene alterazioni dello stato di salute”.
L’ambiente medico, spiega Galli, è preoccupato dalla situazione: “A livello medico siamo preoccupati già da un po’ di tempo. Ci stiamo organizzando perché riguarda un numero ampio di persone, le quali vanno seguire con un’impostazione polispecialistica, nella speranza di riuscire a distinguere in tempi brevi condizioni molto diverse tra loro. Questo per evitare di nuovo un carico che possa compromettere la gestione delle altre aree mediche”.