San Federico di Utrecht è un Santo olandese viene celebrato ogni anno nella data del 18 luglio. Il Beato Federico divenne famoso in vita per essersi prodigato a contrastare il paganesimo, i matrimoni incestuosi e la poligamia. Si tratta di una figura di spicco, che viene messa in risalto all’interno del Martirologio Romano perché la sua vita terrena si svolse in un’epoca particolare, cioè l’Alto Medioevo europeo, periodo in cui il cristianesimo aveva una grande necessità di personaggi importanti a cui fare riferimento per potersi diffondere. Tra tutte queste figure brillò in particolare modo quella del Santo di Utrecht, il dotto Federico che si applicò allo studio delle Sacre Scritture impiegando moltissimo impegno all’evangelizzazione della Frisia, territorio che attualmente si trova nella provincia olandese del nord.
San Federico di Utrecht, la vita del Beato
San Federico di Utrecht, di probabili origini inglesi, nacque intorno al 781 e fu ucciso nel 838 in un complotto che ancora oggi è avvolto da molte questione irrisolte. Federico, come vescovo della diocesi di Utrecht, si impegnò a combattere dall’825 i matrimoni incestuosi, la poligamia e il paganesimo. Queste erano pratiche molto diffuse all’epoca in quella zona nordeuropea conosciuta come Austrasia, il cui attuale territorio corrisponde a quello dei Paesi Bassi. Era un’epoca in cui le frequenti invasioni normanni della terra dei Frisi agitavano di continuo venti pagani.
Il futuro Santo che era nipote di Rabdobo, sovrano della Frisia Rabdobo, e si oppose fortemente all’Imperatore Ludovico il Pio che si congiunse in secondo nozze con Giuditta di Baviera, anche se Ermengarda di Hesbaye la sua prima moglie era ancora viva. Secondo molti fu la mano di Giuditta ad ingaggiare i sicari che uccisero il futuro Santo sull’isola zelandese di Walcheren il 18 luglio 1838. Im questa data, per l’appunto, si celebra la memoria liturgica di questo Santo frisone.
I due biografi di San Federico di Utrecht
Sono due i i biografi accreditati in merito alla vita di San Federico da Utrecht. Il primo è tal Otberto che, due secoli dopo la morte, compose una Vita del santo nel secolo XI. Quest’opera, a detta di alcuni studiosi, è però giudicata di poco valore. Il secondi biografo accredito è Sant’Odolfo di Stavoren, figura a cui lo stesso Federico in persona affidò l’evangelizzazione della Frisia. La missione ricevuta da questo monaco agostiniano, discepolo diretto del Vescovo di Utrecht, fu compiuta ed ebbe un grande successo. La vita di Federico colpì in particolar modo il cuore e la fantasia dell’arcivescovo di Magonza, tal Rabàno Mauro Magnenzio, che nell’annno 834 volle dedicargli un carme celebrativo. Il Santo venne sepolto nella cripta della chiesa del Santissimo Salvatore della diocesi olandese. Le sue reliquie sono composte solamente dal cranio, esposto dal 1362 in un reliquario d’argento e oro. Precisiamo che questo Santo nel nostro paese non ha feste e sagre particolari dedicate, perché non è patrono di nessun centro italiano.