Malika Ayane a Con il cuore – Nel nome di Francesco
Malika Ayane ospite del concerto benefico “Con il cuore – Nel nome di Francesco” trasmesso venerdì 10 giugno in prima serata su Rai1. La cantante torna sul palcoscenico per l’evento di solidarietà “Con il Cuore nel Nome di Francesco” è promosso dai Frati del Sacro Convento di Assisi con il coordinamento di Padre Enzo Fortunato. Ogni anno i Frati Francescani organizzano una maratona di beneficenza e chiedono, a tutti gli uomini di buona volontà, un aiuto per le persone più disagiate e bisognose. L’intento solidale è sia quello di aiutare le Mense Francescane operanti in Italia. Si tratta di un ritorno graditissimo quello di Malika, una delle voci più belle del panorama musicale italiano. Proprio l’artista ha rilasciato un’intervista al Corriere della Sera per raccontare il suo rapporto con la città di Milano. Milanese di prima generazione, Malika è nata da padre marocchino e madre italiana e ancora oggi ricorda i lunghi viaggi in automobile da viale Ungheria a Meknes.
“Mio padre caricava di bagagli la Volkswagen Golf, poi si partiva: da Milano al Marocco in auto, tutta la famiglia, un viaggio lungo cinque giorni. Sapevo che avrei dovuto dormire sui sedili posteriori dell’auto insieme a mia sorella maggiore: era un esercizio di fatica e pazienza, ma anche di grande fantasia. Il mondo scorreva veloce fuori dal finestrino e io cercavo di acchiapparlo” – ha detto la cantautrice.
Malika Ayane: ” la povertà deve essere trattata con cura”
Malika Ayane non dimentica le sue origini e il quartiere periferico di Milano dove è cresciuta. Per la precisone Quartiere Morsenchio, estrema periferia milanese, che ricorda così dalle pagine del Corriere della Sera: “era la Milano periferica tra la Trecca e Ponte Lambro: un isolotto sprofondato nella nebbia. Anche oggi i tassisti, quando mi portano lì, si spaventano. Allora li rassicuro: non è pericoloso, è solo brutto”. Oggi che è una cantante affermata e di successo ha cambiato zona, ma non nasconde che ogni tanto ritorna a casa. “Ci vado abbastanza spesso. Io ho cambiato zona, ma le persone che frequento sono le stessa di tutta una vita. Sono a mio agio alla Cascina Martesana bevendo birrette per terra e a un aperitivo al Four Seasons. Per la seconda cosa ci ho messo un po’: prima mi sentivo a disagio” – ha rivelato la cantante.
Nascere e crescere in periferia le ha insegnato tanto: ” la povertà deve essere trattata con cura, in modo decoroso. Ero una bambina con parecchia fantasia che trasformava il campetto davanti casa nella foresta di Sherwood, ma nel mio quartiere la vita ti ripeteva ogni giorno che avevi meno possibilità degli altri: dipingere una facciata, sistemare un cortile è una cosa che si deve alle persone. Altrimenti rischi di imbruttire una fetta di popolazione, che alla città non fa neppure comodo sia imbruttita”. Poi la scoperta di un grande dono: la sua voce. “Mi sono accorta che stavo bene quando cantavo: se ero triste riuscivo a trovare conforto, la musica aveva un potere terapeutico. A scuola mi facevano sempre cantare o leggere: già in prima elementare leggevo benissimo” – ha detto la Ayane che ha spiccato il volo proprio grazie al Festival di Sanremo.