Il sociologo Roberto Grandi sarà processato l’11 gennaio dell’anno prossimo per la morte di Matteo Prodi, pronipote dell’ex premier Romano Prodi. Il 18enne fu investito mentre era in bici il 27 febbraio 2020. Il professore, ex assessore alla Cultura a Bologna ed ex presidente di Bologna Musei, ha ottenuto il rito abbreviato per omicidio stradale. I suoi difensori, gli avvocati Pietro Giampaolo e Luca Sirotti, hanno depositato anche due perizie (una cinematica, l’altra informatica) sperando che la posizione di Grandi venga ridimensionata il più possibile sul piano penale. Invece i familiari di Matteo Prodi hanno depositato davanti al giudice Sandro Pecorella l’atto con cui si attesta l’avvenuto risarcimento economico, quantificato complessivamente dalle parti in un milione e mezzo di euro.
In questo modo la famiglia Prodi, rappresentata dall’avvocato Guido Classi Schettini, ha ritirato la costituzione di parte civile. Questo ristoro però risolve la vicenda sul piano civilistico, non su quello penale. Infatti, la vicenda si chiuderà a gennaio col processo in abbreviato che consente, in caso di condanna, allo sconto di un terzo della pena.
MATTEO PRODI E L’INCIDENTE MORTALE
Per quanto riguarda le consulenze depositate dai legali di Roberto Grandi, la prima ricostruisce la dinamica dell’incidente in cui ha perso la vita il pronipote di Romano Prodi. Secondo i consulenti di parte, quando Grandi era alla guida della sua auto impegnò l’incrocio tra via di Barbiano e via degli Scalini senza poter vedere la vittima. Di avviso opposto sono invece le conclusioni del consulente del pm Marco Imperato.
Matteo Prodi, figlio di Giovanni e Mariangela, è nipote di Vittorio, fratello dell’ex presidente del Consiglio Romano. Il 18enne era all’ultimo anno del liceo Fermi, aveva già superato un test per entrare a Ingegneria. Quel giorno stava pedalando in sella alla sua bicicletta quando venne investito dall’auto di Roberto Grandi, che stava salendo verso la collina, mentre la bici procedeva in senso opposto. L’impatto fece sbalzare il ciclista che, nonostante i soccorsi, morì il giorno successivo all’ospedale Maggiore dove era stato ricoverato in gravi condizioni. La famiglia Prodi ha sempre mantenuto il silenzio sulla dolorosa vicenda. L’unico a parlare fu il cugino Lorenzo, che durante la campagna elettorale per le Comunali aveva pubblicamente giudicato «inopportuna» la candidatura di Roberto Grandi, il quale ricopriva il ruolo di capolista per l’attuale sindaco Lepore. Il professore garantì che in caso di elezione si sarebbe fatto da parte, come poi ha fatto.