Paura nella zona costiera al confine tra Abruzzo e Marche. Una scossa di terremoto di magnitudo 4.1 è stata registrata ieri 9 giugno alle ore 13:18 a una profondità di 22 chilometri nel mare, a 12 chilometri da San Benedetto del Tronto. La scossa è stata avvertita sul territorio, fino a Pescara nei piani alti degli edifici e in particolare nella costa abruzzese, nel Teramano, ma fortunatamente non si sono registrati danni a persone ed edifici.
Come ci ha spiegato la dottoressa Rita Di Giovambattista, direttore del Dipartimento Terremoti dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia “l’area dove è avvenuto l’evento in passato è stata zona sismica, quindi rientra nei parametri già conosciuti, non rappresenta una novità assoluta. Va detto che data la distanza, la scossa di terremoto non è collegabile alle scosse che si avvertono solitamente sulle montagne abruzzesi, per capirci i terremoti che hanno devastato in passato città come L’Aquila”.
A riprova dell’ottimo funzionamento del sistema informativo dell’Ingv, appena rilevata la scossa di terremoto nelle Marche è stato allertato il sistema ferroviario, tanto che un treno ad alta velocità in via precauzionale è stato fermato nel tratto tra Pedaso e Porto San Giorgio.
La scossa di terremoto nelle Marche con epicentro localizzato nel mare, a circa 12 km chilometri da San Benedetto del Tronto, è in qualche modo collegabile ai sismi che si avvertono normalmente in Abruzzo, in particolare nelle zone montuose?
No, i terremoti per cui si può ipotizzare un meccanismo di causa-effetto diretto devono essere molto vicini nel tempo e nello spazio. Non è questo il caso, perché la scossa di ieri è avvenuta a distanza rilevante sul territorio e temporale da altre scosse.
Quindi un terremoto quello delle Marche indipendente, con cause tutte sue?
Sì, la zona dove è avvenuto l’evento in passato è stata zona sismica, per cui è normale che si sia verificata questa scossa. Non stupisce che si possono verificare eventi del genere in quel tratto costiero.
Si è verificato uno sciame sismico?
Come sempre dopo una scossa di una certa magnitudo ci sono state altre scosse, la maggiore delle quali ha raggiunto magnitudo 3.0 venti minuti dopo quella di magnitudo 4.1.
Un convoglio ferroviario è stato fermato nel tratto tra Pedaso e Porto San Giorgio, si sono verificati problemi tecnici ai binari a causa della scossa?
No. Lo sviluppo tecnologico che Ingv ha sviluppato nel corso degli anni fa sì che riusciamo ad avere una prima localizzazione dell’epicentro piuttosto accurata e una stima anche questa accurata della magnitudo entro due minuti. Immediatamente trasmettiamo queste informazioni alla rete ferroviaria italiana, come si fa in tutto il mondo, per allertare i treni ad alta velocità.
Terremoto di magnitudo 4.1 è considerato un livello di magnitudo alto, tale da destare preoccupazione?
Nessun terremoto è tranquillizzante, generalmente per esserci danni agli edifici ci vogliono livelli di magnitudo più alta. Non possiamo ovviamente sapere se a breve ci saranno scosse più alte di questa, possiamo solo dire che dopo un terremoto c’è maggiore probabilità di altre scosse di magnitudo simile o maggiore.
L’epicentro del terremoto nelle Marche è stato registrato a 22 km di profondità, sotto il mare. In casi come questo gli eventuali danni sul territorio sono minori di una scossa che si registra in corrispondenza della terraferma?
La valutazione di media, alta o bassa pericolosità sismica risponde a una serie di parametri, tra cui non solo la magnitudo ma anche la frequenza e il tipo di sequenza sismica. Tutto il territorio nazionale è mappato secondo questi parametri e non è detto che una scossa di maggiore intensità faccia aumentare il livello di pericolosità sismica per una data zona. Possono esserci effetti molto importanti non legati solo alla magnitudo ma anche ad effetti e condizioni che possono scuotere il terreno, e da altri parametri ancora, non ultima la profondità.
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