Su Rai 3, oggi 10 giugno, va in onda La rapina del secolo, il film tratto da una storia vera. Va però fatta una precisazione perché questa potrebbe essere confusa con un’altra “rapina del secolo”: Come infatti sottolinea il portale contra-ataque, il titolo del celebre film argentino è lo stesso della serie Tv colombiana di Netflix, anch’essa ispirata a una storia vera. Ricordiamo che nel film viene raccontato il clamoroso furto avvenuto il 13 gennaio 2006 al Banco Río di San Isidro, vicino Buenos Aires.
La banda prenderà, nel corso della rapina, in ostaggio le persone presenti ed inizierà a raccogliere le ricchezze presenti al suo interno. Le incredibili vicende di quel venerdì hanno dato spunto al celebre film in onda su Rai Tre. (Aggiornamento di Anna Montesano)
La rapina del secolo, la storia vera che ispirò il film
“La rapina del secolo”, il film in onda nella prima serata di oggi 10 giugno su Rai3, è tratto da una storia vera, realmente accaduta il 13 gennaio 2006 in Argentina, ad Acassuso, in una provincia di Buenos Aires. Una banda di criminali la cui mente è Luis Mario Vitette Sellanes, riesce a fare irruzione nella filiale del Banco Rìo, in un ricco quartiere di Buenos Aires, prendendo in ostaggio le persone presenti ed iniziando a raccogliere le ricchezze presenti al suo interno. Mentre uno dei banditi si occupa delle negoziazioni, un grande numero di uomini armati circonda l’intero edificio di due piani. Ciò che tuttavia le forze dell’ordine ignorano è che le armi esibite dai rapinatori altro non sono che semplice ma soprattutto innocue pistole giocattolo.
Tutto ha inizio quando Fernando Araujo, istruttore di arti marziali, in preda ad un periodo buio e di profonda crisi esistenziale decide di contattare il suo vecchio compagno di classe Sebastiàn García Bolster, ragazzo semplice con un passato di studente di ingegneria ed ora meccanico. Tra Fernando e Sebastiàn sarebbe rimasto un buon rapporto e proprio a lui il primo rivela il suo sogno, il colpo del secolo. Nel piano saranno coinvolti anche altri due soggetti ma soprattutto Luis Mario Vitette, tra i maggiori ladri della Buenos Aires degli anni Novanta. A loro si aggiungerà anche un autista ed un tuttofare uruguaiano ad oggi mai identificato.
La rapina del secolo storia vera: il colpo al Banco Río, la fuga e gli arresti
E’ il 13 gennaio 2006, un venerdì, quando la banda protagonista del film La rapina del secolo fa irruzione nella filiale di Banco Río di San Isidro. La prima guardia viene impaurita con l’arma giocattolo e disarmata. L’ultimo ad entrare è proprio Fernando, non prima di aver lasciato la sua auto (rubata) davanti all’ingresso principale della banca con il motore acceso. Vitette è incaricato a negoziare con la polizia. Sul luogo giungono ben presto le forze dell’ordine e i cecchini sulle finestre, ma anche i giornalisti. Si aprono le negoziazioni con la polizia e tre degli ostaggi vengono rilasciati come segno di cooperazione. All’interno però ne restano ancora altri 23.
Banco Río custodisce ben 400 cassette di sicurezze e Sebastiàn riuscirà ad aprirne oltre 140 in circa 90 minuti. Tra richieste di pizze e silenzi interminabili, la polizia decide di fare irruzione mettendo in salvo i 23 ostaggi ma dei banditi neppure l’ombra. Spariti nel nulla – grazie a un buco nel pavimento poi ricoperto con un mobile – portando con loro il contenuto del caveau: denaro e gioielli per un valore di oltre 19 milioni di dollari. Nella stanza blindata viene rinvenuto un cartello, con scritto a mano: “senza armi né rancore, in un quartiere ricco, sono solo soldi e non amore”. In seguito i membri della banda sono stati catturati e condannati ma dopo appena 8 anni erano già tutti liberi.