Il caso di Carlotta Benusiglio, la 37enne trovata impiccata a un albero in piazza Napoli, a Milano, 6 anni fa, è stato approfondito nel corso della trasmissione di Rete 4 “Quarto Grado”, condotta da Gianluigi Nuzzi e andata in onda nella serata di venerdì 10 giugno 2022. In particolare, negli ultimi giorni si è registrata una svolta importante, con il fidanzato della vittima, Marco Venturi, che è stato condannato con rito abbreviato a 6 anni di pena per morte come conseguenza non voluta.
In studio era presente Giorgia, sorella di Carlotta Benusiglio, la quale ha innanzitutto raccontato di come, due mesi dopo la morte di sua sorella, Venturi le abbia inviato una mail, nella quale diceva che Carlotta non si era suicidata e che lui volesse incontrarla per un confronto: “Io andai alla polizia e dissi che volevo fare quell’incontro, facendomi piuttosto controllare a distanza con delle telecamere, ma mi fu detto che non era possibile e cadde tutto nel dimenticatoio. Marco inizialmente aveva detto di avere lasciato mia sorella alle 2 dalla parte opposta, ma in realtà, alle 3.40, era presente accanto alla casa di Carlotta, come dimostrano le telecamere. Nel momento in cui il pm Gallo l’ha interrogato come indagato, non ha più detto nulla”.
CARLOTTA BENUSIGLIO, LA SORELLA GIORGIA: “DOPO LA SENTENZA HO SENTITO MIA SORELLA LÌ”
La sorella di Carlotta Benusiglio, a “Quarto Grado”, ha aggiunto: “Per mezzo di questa sentenza è stata ridata dignità a mia sorella, anche se 6 anni non sono molti. È stata una battaglia abbastanza complessa e complicata: la morte di Carlotta è stata attribuita a Marco, ora attenderemo 90 giorni per capire il reato ipotizzato dal giudice. Di certo non crede che si sia suicidata: se il giudice avesse pensato all’istigazione al suicidio, a Marco sarebbe stato attribuito l’articolo 580, invece gli è stato dato il 586, che è tutta un’altra cosa”.
Giorgia Benusiglio si dice sicura del fatto che lui abbia portato Carlotta “all’estremo. Dopo la sentenza ho sentito mia sorella lì, accanto a me. In quel momento ho pensato: ‘Ora ti posso lasciare andare, ora posso tornare a vivere, per me e per lei'”.