Lo spread è arrivato a 237 punti dopo l’intervento della Bce sui tassi d’interesse, la borsa ha perso il 7 per cento in due giorni. Intervenuto ai microfoni de Il Giornale, Giulio Tremonti ha le idee piuttosto chiare: “What’s past is prologue (ciò che è passato è il prologo, La Tempesta, atto II, ndr). Questo verso di Shakespeare è saggiamente scritto sul frontone degli archivi nazionali di Washington. Da ieri è iniziata la tempesta sul mercato finanziario europeo”.
“È evidente nei volumi delle vendite, nel loro oggetto, nella rapidità e nell’azione che viene dal mercato finanziario nel suo insieme. Vista l’intensità di questa tempesta, per comprenderla bisogna capire da dove e da quando arriva”, ha spiegato Giulio Tremonti: “Il prologo era già nel passato. E si può andare anche più indietro dell’ultimo decennio. Seguendo una esoterica traccia della storia”.
GIULIO TREMONTI E LA TEMPESTA SUL MERCATO FINANZIARIO
Nel corso del dialogo con il quotidiano, Giulio Tremonti ha spiegato che la Bce diventa una specie di bad bank con la creazione di moneta dal nulla, grazie all’emissione di titoli da parte dei governi che vengono sottoscritti dalle banche, per poi essere venduti alla Bce. “Quella che poteva essere una tecnica di emergenza, è diventata una lungodegenza. Durata 10 anni, con illusoria e universale soddisfazione. Ed è così che il whatever it takes è diventato un whatever mistakes: son stati commessi tutti gli errori possibili”, l’analisi dell’ex titolare del Tesoro: “Due anni fa, all’Eurotower, per il cambio di consegne tra i presidenti, in platea ad applaudire c’erano i Capi di Stato e di governo di tutta Europa. Sarebbe stato difficile vedere De Gasperi o Adenauer, Mitterand o Cossiga correre ad applaudire i banchieri”. Per Giulio Tremonti l’asse del potere si è spostato dai popoli e dai governi alla finanza e oggi il potere dei banchieri viene contestato dal mercato e dalla realtà: “È la fine di un decennio. Dieci anni iniziati con l’austerità e passati attraverso la magia, che a un certo momento ha avuto anche l’evoluzione nell’idea del debito buono. E adesso il processo si è fermato”.