Ma chi è Samurai Jay?
È ufficiale: ci sarà anche Samurai Jay tra gli artisti che parteciperanno al concerto in onore della carriera trentennale del noto cantante partenopeo, Gigi d’Alessio. L’evento, Gigi D’Alessio Uno Come Te – 30 anni di carriera, sarà trasmesso Venerdì 17, in diretta da Piazza del Plebiscito a Napoli, su Rai 1, e vede la partecipazione di molti noti cantati tra cui anche il giovane trapper Samurai Jay.
Sicuramente un bel traguardo per il 24enne napoletano che, pur non avendo molti anni di carriera alle spalle, si è già fatto un nome nella scena trap italiana. Samurai Jay ha debuttato producendo dei singoli di successo sino a sfondare nel 2020 con l’album di esordio “Lacrime”, firmato dalla nota etichetta Universal Music Italia. Ma non si limita ad essere trapper è anche autore e producer e, a pochi anni di carriera percorsa, vanta già importanti collaborazioni con artisti rapper quali Guè Pequeno, Rkomi, Giolier ma anche cantati tra cui lo stesso Gigi D’Alessio, Anna Tatangelo, Elettra Lamborghini, e tanti altri, conquistando così il mercato nazionale.
Da dove arriva? Come è diventato un trapper? La difficile infanzia
Porta sempre le treccine, ha le braccia piene di tatuaggi, ma oltre la facciata da trapper c’è molto di più, così Samurai Jay si è raccontato in un’intervista per La Rivista. Classe 1998, all’anagrafe Gennaro Amatore, Samurai Jay è di origine campane, vive a Mugnano, un posto difficile, che lui stesso definisce “abbandonato a se stesso”. L’amore per la musica gliel’ha trasmesso sua madre, anche lei da giovane sognava di divenire cantante, e sua padre che nonostante facesse l’operaio, e avesse quindi uno stipendio limitato, gli regalò la prima chitarra elettrica avvicinandolo così al mondo della musica.
Un’anomalia nel mondo della trap in cui più eccedi più è meglio Samurai Jay ha raccontato di come, fin da piccolo, fosse un ragazzino molto serio: “mia nonna mi chiamava o vecchiarello”, ha detto, perché rimproveravo gli amici, durante i giochi, a fare attenzione per non farsi male. E anche crescendo, con l’adolescenza, mantiene questa personalità, “pesavo 100 kili ero nerd e sociopatico”, ha detto raccontando di come passasse le serate in solitudine a giocare videogiochi e ascoltare musica da mattina a sera. Una solitudine che però ha portato i suoi frutti, infatti con studio e dedizione è riuscito a raggiungere il successo.