Un ospedale pediatrico nella regione filo-russa Donetsk è stato colpito e danneggiato da uno dei bombardamenti da parte delle forze di Kiev. Nella giornata di lunedì c’è stata una vera pioggia di esplosioni che hanno messo in ginocchio l’aerea. Secondo l’agenzia di stampa russa, Ria Novosti, si tratta de “l’attacco ucraino più pesante dal 2015”. Il reparto maternità è andato in fiamme, ma la reazione del personale medico è stata repentina, e ha subito trasportato i pazienti nel seminterrato, non senza qualche difficoltà. Il bilancio, secondo l’agenzia di stampa Reuters, è di 22 feriti e 5 morti, tra cui un bambino.
Ma i numeri, riferiscono le agenzie, sono in continuo aggiornamento. L’attacco ucraino non si è limitato solo alla regione filo-russa Donetsk, ma ha colpito anche i principali distretti della città, ovvero Proletarsky, Kuibyshevsky, Petrovsky e Kievsky. Si contano morti anche presso il mercato di Maisky, dove l’agenzia di stampa ha fotografato diversi i corpi riversati a terra.
Ucraina: la reazione russa al bombardamento all’ospedale di Donetsk
Il vice direttore della struttura ospedaliera, Dmitry Bessonov, ha denunciato le atrocità dell’esercito ucraino, sottolineando come l’attacco abbia messo in serio pericolo molti bambini, che già lottano tra la vita e la morte, attaccati ai macchinari. Immediata la reazione da parte del Presidente del Consiglio russo per i diritti umani, Valery Fadeev, che ha accusato l’esercito ucraino di aver violato i diritti umani. Tramite un comunicato stampa, divulgato da Ria Novosti e inviato all’ONU, le forze ucraine avrebbero “bombardato le aree residenziali per tutto il giorno, ben consapevoli del fatto che non ci sono strutture militari, unità dell’esercito o armi negli insediamenti bombardati.”
Sempre Reuters riporta che il portavoce delle Nazioni Unite, Stephane Dujarric, ha dichiarato di aver visto i rapporti sull’attacco in ospedale insieme ai funzionari ONU, che si sono detti preoccupati per quanto sta avvenendo: “Qualsiasi attacco alle infrastrutture civili, in particolare alle strutture sanitarie, è una chiara violazione del diritto internazionale”, ha precisato.