Elon Musk, da cittadino autonomo, ha sostanzialmente dichiarato guerra alla Russia mettendo gratuitamente a disposizione dell’esercito dell’Ucraina il sistema Starlink, che consiste in una rete satellitare per la guida precisa al centimetro del tiro dell’artiglieria e che sta causando non pochi problemi ai russi. A commentare il gesto del numero uno di Tesla, tra le colonne de La Stampa, è stato il giornalista Maurizio Maggiani.
“Non è un patriota ucraino che ha messo a disposizione della patria i suoi potenti mezzi, né un mercenario a servizio dello straniero. È qualcosa di più. È l’uomo più ricco al mondo che possiede un terzo dei satelliti orbitanti e si appresta ad essere monopolista assoluto nel settore dei voli spaziali”, così la firma del quotidiano definisce Elon Musk. In merito al perché abbia compiuto questa presa di posizione a favore dell’Ucraina non è dato saperlo realmente, “forse per motivi ideologici”.
“Musk dichiara guerra a Russia”. Il commento di Maurizio Maggiani
Indipendentemente da quali siano le motivazioni che hanno spinto Elon Musk a mettere a disposizione dell’esercito dell’Ucraina i suoi potenti mezzi, resta sostanzialmente il fatto che ha simbolicamente e nei fatti dichiarato guerra alla Russia. È emblematico che ciò sia stato possibile ad un cittadino autonomo, mentre i Governi finora non hanno mai preso una posizione di questo genere.
“Cosa resta della sovranità degli Stati se gli sono stati alienati i loro poteri più esclusivi. E cosa resta della sovranità dei cittadini se sono soggetti all’esercizio del potere sui loro stessi corpi e sull’anima della loro cittadinanza da entità private che escludono l’idea stessa di legittima rappresentanza?”, si domanda il giornalista Maurizio Maggiani tra le colonne de La Stampa. “Allo Stato rimane solo il potere di indebitarsi, magari con gli stessi privati, in favore di se stesso e dei suoi cittadini. Ai cittadini non rimane niente, se non il fantasma della sovranità esercitata nel libero voto”.