Reinhold Messner, stella dell’alpinismo, è intervenuto ai microfoni de “Il Fatto Quotidiano” in occasione dell’inaugurazione del nuovo sentiero dedicato a Walter Bonatti presso il parco Lambro a Milano. Inevitabilmente, a un grande conoscitore del clima e della montagna come lui, non poteva non essere chiesto un parere legato alla siccità che sta investendo l’Italia in questo periodo, rendendo sempre più complicata la vita di chi opera nel settore agricolo, ma anche degli amministratori comunali, tanto che in Piemonte e in Lombardia sono già state individuate numerose aree “rosse”, dove presto potrebbero scattare i razionamenti della risorsa idrica.
Secondo l’analisi effettuata da Messner, “la montagna soffre sotto il caldo, ma l’origine di questi problemi viene dalle grandi città. Oggi io sono più montanaro che alpinista e devo dire che in montagna vediamo subito che qualcosa non quadra, il permafrost se ne va e i ghiacciai si sciolgono lentamente”. Segnali che non possono essere ignorati ancora a lungo.
MESSNER: “PRESTO AVREMO LE GUERRE PER L’ACQUA, CHE TRA DIECI ANNI MANCHERÀ ANCHE A MILLE METRI”
Nel prosieguo del suo intervento dinnanzi alle telecamere de “Il Fatto Quotidiano”, Reinhold Messner ha fornito anche la sua personale testimonianza sulla siccità: “Il mio terreno a mille metri d’altezza oggi non patisce ancora la carenza d’acqua, ma tra dieci anni è possibile che mancherà anche da noi a quest’altitudine. Chi vive sotto il Po soffre tantissimo e adesso vediamo le conseguenze dure per chi produce riso e grano. Gli agricoltori della pianura padana stanno soffrendo tantissimo”.
Messner ha concluso dicendo che “puoi tirare l’acqua fuori fin che ce n’è, anche i nostri contadini la prendono dal fiume Adige per irrigare le mele e i vigneti, però più in basso diventa sempre più difficile e avremo, se va avanti così, le guerre per l’acqua”. Uno scenario che spaventa e che potrebbe essere più concreto del previsto.