IL DURO ATTACCO DI TRAVAGLIO A LUIGI DI MAIO
Un tempo Luigi Di Maio e Marco Travaglio rappresentavano la voce ufficiale del Movimento 5Stelle e quella “comunicativa-ufficiosa”: il secondo di fatto è rimasto ad “assolvere” quel compito all’interno delle sue linee editoriali sul “Fatto Quotidiano”, il primo invece sembra davvero aver imbracciato un’altra strada che lo sta portando allo scontro totale con Giuseppe Conte e con tutte le correnti M5s ostili al Governo Draghi.
Nel suo intervento a “Otto e Mezzo” lunedì sera, il direttore Travaglio si è lanciato in un duro attacco all’attuale Ministro degli Esteri a partire dal tema scottante dell’invio di armi in Ucraina, ma non solo: «Io non ho nessun titolo per rimproverare niente a nessuno, ma mi domando per quale motivo Luigi Di Maio si ostini a stare in un Movimento 5 stelle che non gli assomiglia più e al quale non assomiglia assolutamente più». Lo scontro interno al M5s, su cui Grillo oggi è intervenuto con un post “criptico” nel quale non si capisce bene chi critichi con la frase («Qualcuno non crede più nelle regole del gioco? Che lo dica con coraggio e senza espedienti. Deponga le armi di distrazione di massa e parli con onestà»), è la base del j’accuse di Marco Travaglio nei confronti dell’ex capo politico del Movimento. «Di Maio da mesi ha preso un’altra strada che è quella di Draghi che lo rende molto vicino ai draghiani, a Giorgetti a Forza Italia e a Italia Viva se non fosse per l’incompatibilità personale con Renzi», continua il giornalista.
“DI MAIO HA IL MANDATO DI DOVER AFFOSSARE M5S DA DENTRO”
Non è tanto un problema di capacità personali o politiche, sostiene Travaglio contestando ancora le posizioni di questi ultimi mesi di Luigi Di Maio, «è completamente diverso dal Di Maio leader del Movimento 5 stelle o ministro dei governi Conte, ha preso un’altra strada e mi domando per quale motivo si ostini a stare in un posto dove si trova a disagio e mette a disagio i suoi compagni di ventura».
La linea di Di Maio si è spostata sempre più verso Draghi da quando Conte ha preso la leadership dei 5Stelle, secondo Travaglio: «Lui si è battuto per mandare Draghi al Quirinale e la linea del suo movimento era opposta, Draghi doveva restare a Palazzo Chigi, gliel’hanno perdonata ora ha ricominciato – attacca da Lilli Gruber – Ha preso un documento apocrifo per dipingere il suo movimento il suo leader, che lui stesso ha contribuito a far diventare leader, per accusarli di essere contro la Nato e contro l’Ue. Purtroppo è Di Maio che nel suo passato ha delle dichiarazioni in cui diceva che bisognava superare la Nato e fare un referendum per uscire dall’Euro, non mi risulta che Conte abbia mai detto queste cose». Difendendo la linea pro-Ue e pro-nato di Giuseppe Conte, Marco Travaglio si scaglia ancora più duramente contro l’ex alleato-amico: «Di Maio che cosa avrebbe fatto di Di Maio se fosse ancora il capo politico del Movimento, l’avrebbe cacciato a pedate come ha cacciato a pedate un sacco di altra gente per molto meno. Mi domando per quale motivo non prende atto del fatto che è diventato un’altra cosa e non lascia che il Movimento tramite i suoi organi decida quello che vuole e ha deciso due settimane fa all’unanimità che sulle armi bisogna passare dal Parlamento». In un altro breve intervento sempre a “Otto e Mezzo”, l’ultima fiondata contro il Ministro della Farnesina emerge dal ragionamento del direttore del Fatto: «Di Maio ha un mandato preciso, rimanere all’interno del M5s il più possibile per cercare di affossarli e consentire ai media di parlare solo delle divisioni interne e non dei programmi».