MATURITÀ 2022, COME SI VALUTA PROVE SCRITTE E ORALI
Una valutazione “complessiva” che tenga conto sia del percorso durante gli ultimi tre anni di scuola dell’obbligo che della messa a frutto dello studio nel quinto anno concluso con le prove della Maturità 2022: punteggi e voto finale concorrono infatti con più fattori messi a disposizione dal Miur prima degli Esami di Stato con tanto di griglie di valutazione e info diffuse a tutti i componenti delle commissioni.
Dopo la prima giornata di Maturità 2022 ecco dunque un utile “ripasso” su come si valutano le singole prove e come viene poi composto il voto finale delle Superiori: rispetto al passato, cambiano i rapporti tra il credito scolastico accumulato nel triennio e i voti delle prove d’esame. Pur rimanendo in centesimi il calcolo del voto d’esame di Stato, i crediti potranno essere un massimo di 40, mentre i rimanenti 60 vanno suddivisi in max 20 punti per la Prima Prova, max 20 punti per la Seconda Prova e max 20 punti per il colloquio orale. Per il triennio, vi è un massimo di 12 crediti accumulati al terzo anno, che diventano 13 al quarto anno e 15 massimo all’ultimo anno. Per scoprire invece a quanti decimi corrisponde il voto in ventesimi, delle singole prove dovete semplicemente moltiplicare il voto preso in una delle prove per 10 e dividere tutto per 20. Se, per esempio, avete totalizzato un punteggio di 14/20, dovete fare la seguente operazione: (14×10)/20=7.
BIANCHI (MIUR): “NON VERRETE VALUTATI CON IL BILANCINO”
Oltre ai punteggi “classici” delle Prove di Maturità 2022, restano ancora validi i famosi “punti bonus” – da 1 a massimo 5 – che la commissione può decidere di assegnare al termine del colloquio orale in modo da alzare il punteggio finale (e raggiungere nel caso anche il famoso 100 e lode): le condizioni da soddisfare per le regole Miur dell’Esame di Stato 2022 sono solo due, essere stati ammessi all’esame di Stato con almeno 30 crediti e aver totalizzato almeno 50 punti alle prove della Maturità (scritto + orale).
Per ottenere la lode invece serve che i candidati siano giunti alla Maturità con almeno 50 punti di credito, oltre ad aver ottenuto 40 punti alle prove scritte e 20 nell’orale – senza bonus. «La maturità non è un test ma una valutazione complessiva anche su come i ragazzi sono cresciuti» ha detto nell’intervista al “Corriere della Sera” il Ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi, parlando della valutazione e dei punteggi assegnati alle singole prove. «Abbiamo voluto dare molto spazio alla prova orale per permettere ai ragazzi di esprimersi; se anche ci fosse uno scivolone nella seconda prova dei ragazzi, le commissioni terranno conto di tutto, valuteranno la persona e il suo percorso», aggiunge il titolare del Miur. Per gli Esami di Maturità 2022, conclude Bianchi, «non abbiamo pensato ad un test col bilancino ma come valutazione complessiva del percorso svolto».