Una copertura vegetale sui tetti e sulla facciata di palazzi, ville e altre tipologie di abitazioni per contrastare il caldo e allo stesso tempo essere eco-friendly: è questa la soluzione a cui, come riportato da La Repubblica, hanno pensato i ricercatori dell’Enea. Il loro studio dal titolo “Pareti verdi come strumento naturale per il miglioramento dell’efficienza energetica degli edifici” ha proposto una alternativa concreta all’accensione continua dell’aria condizionata.
È proprio a causa di quest’ultima, infatti, che secondo i dati di Mdpi, in Europa si consuma il 40% dell’energia totale. È indispensabile dunque avere edifici e città più sostenibili dal punto di vista ambientale ed energetico, come ribadito recentemente dalla Commissione Europea. Le facciate verdi, in tal senso, potrebbero essere una soluzione. Nel corso degli esperimenti, che hanno dato esito positivo, sono state utilizzate piante grasse e graminacee. Coprendo i tetti con queste, che per di più non hanno bisogno di molta acqua, infatti, la temperatura superficiale delle tegole non supererebbe i 30°C e dunque quella interna rimarrebbe nettamente inferiore.
Copertura vegetale su palazzi: soluzione eco-green per il caldo. I befenici
In quest’ottica di rinnovo sostenibile si inserisce il progetto della copertura vegetale dei palazzi promosso dal team di ricerca dell’Enea. Le stime dello studio rivelano infatti che questa soluzione potrebbe portare ad una riduzione tra il 10% e il 30% della domanda di energia per l’acclimatazione degli edifici. Come funzionano però le coperture verdi? Esse, “attraverso la fotosintesi della clorofilla operata dalle piante, sequestrano il carbonio in foglie, rami e radici, riducendo la CO2 atmosferica e contribuendo alla sostenibilità ambientale delle città”. Il tutto con risultati notevoli dal punto di vista della frescura, dato che si rimarrebbe intorno ai 26°C.
“I dati preliminari fanno supporre che si possa ottenere una riduzione dei consumi elettrici di circa 2 kWh/m²”, ha spiegato Arianna Latini, ricercatrice del Dipartimento Unità per l’Efficienza Energetica, a La Repubblica. A trarne dei benefici, in tal senso, sarebbero anche le tasche dei consumatori. Sia per le bollette, sia per gli incentivi previsti, che arrivano fino al 36%.