Da Gomorra – La Serie a Bang Bang Baby, Denise Capezza è una delle attrici più richieste e interessanti del panorama italiano. Intervistata da Il Messaggero, ha ripercorso la sua carriera, iniziata dalla Turchia, recitando il ruolo di una prostituta moldava nella serie Ucurum: “Come ci sono arrivata? Mi ero appena trasferita a Roma per studiare. C’era il provino per Ucurum, cui ho risposto con un video in turco: non lo sapevo parlare, ma avevo un amico regista turco che mi ha aiutata. Un mese dopo ero a Istanbul”.
Denise Capezza ha ammesso grosse difficoltà all’inizio della sua avventura, ma con il tempo è riuscita ad ambientarsi. Poi il ritorno a casa, ricominciando tutto da capo: “Appena arrivata mi dicevano che avevo un viso “difficile da vendere sul mercato italiano”. E’ stato faticoso: volevo essere giudicata sul talento, non sull’estetica. Gomorra è stata un trampolino di lancio. Subito dopo ho cercato di dimostrare che c’era altro oltre alla facciata”.
Denise Capezza: “L’arte è un’ancora di salvezza”
Nel corso del suo dialogo con il quotidiano romano, Denise Capezza ha spiegato che le piattaforme l’hanno aiutata: “Hanno bloccato dei ruoli, soprattutto per le donne. Personaggi come quelli di Bang Bang Baby dieci fa erano impensabili. Un tempo funzionava solo il genere acqua e sapone”. Nel corso della sua carriera, la 33enne ha detto qualche no, presentandosi ai provini solo quando poteva dimostrare di avere qualcosa da dire. Denise Capezza è inoltre reduce dall’esperienza con David Cronenberg in Crimes of the Future: “Non penso di dovermi imbruttire per essere interessante, ma sono pronta a farlo se serve. Lavorare con lui è stato bellissimo e surreale”. Attesa prossimamente in due serie, una Rai e una Sky, l’attrice ha commentato una bellissima frase tratta dal suo sito, “l’arte è strategia di sopravvivenza”: “L’arte è un’ancora di salvezza. Fin da bambina sentivo di avere dentro un mondo inespresso. Disegnavo, scrivevo. Anche oggi non sono brava a esprimermi a parole. Preferisco fare, faticare. La fatica mi gratifica”.