Jerome Powell, ai vertici della Federal Reserve avanzato l’ipotesi del pericolo recessione negli Stati Uniti d’America. L’economia americana che è già accarezzata da venti gelidi nonostante le elevate temperature estive, potrebbe dover affrontare un inverno più al freddo di quel che si pensi nonostante il paese d’oltreoceano sia tra i maggiori esportatori di gas e nonostante, in questo delicatissimo conflitto internazionale, abbia trovato altri clienti anche nel vecchio continente. Diversamente da quel che si pensi la Russia scatena la sua furia economica anche nella lontanissima America e porta con sé il colpo di coda dell’epidemia da covid-19.
La guerra in Ucraina che non fa bene a nessuno
Nonostante il presidente americano Joe Biden sia partito alla volta del G7 in Germania per il fine settimana, dicono mi americana sta per arrivare una grande recessione come non la mai vista negli ultimi anni. E non soltanto l’economia e minimi storici , ma anche il consenso del presidente americano per passato anche dall’ultimo monito del fondo monetario internazionale che ha rivisto al ribasso le stime di crescita anche per le Stati Uniti d’America al 2,9% rispetto al 3,7% previsto per il 2022 .
Anche la produzione industriale a maggio e salita allo 0 , 2% , mentre quella mani fattoria era e calata lo 0,1 % portando quindi il paese a stelle strisce in una situazione di stallo . Ci sono poi i crolli clamorosa dei grandi titoli quota teen borsa come Tesla , Coinbase, Netflix che registrato un crash pauroso perdendo oltre il 30% soltanto come inizio del secondo trimestre 2022.
Stime in ribasso per gli USA
E per quanto riguarda il sentimento all’interno di 750 CEO della conference board , il 60% di questi temi una recensione entro i prossimi 18 mesi , mentre il 15% ritiene che questa recensione sia già in atto. Una catastrofe.
L’ex governatore della banca centrale con sede a New York , Bill Dudley ha dichiarato: “se avete ancora speranza di soft landing , abbandonatele”.
E perfino la Goldman Sachs oltre alla Federal Reserve ha raddoppiato le probabilità di recessione entro la fine del 2022 al 30% e al 48% entro il 2023. Moody’s è più generosa perché le dà al 40% entro i prossimi 12 mesi, la bank of America le vede al 50% entro 24 mesi. In sostanza la Federal Reserve non ha potuto fare a meno di stringere di 75 punti base.
La recessione non è voluta, ma è uno spettro gigantesco che è lì di fronte a noi, lungo l’orizzonte degli eventi caratterizzati da una guerra che non fa bene a nessuno.