La Germania, con una decisione parlamentare datata venerdì 24 giugno 2022, ha eliminato il divieto di dare informazioni sull’aborto, contenuto in un articolo di legge che risaliva al periodo nazista e vietava ai medici di fornire dettagli sulle procedure adoperate al fine di procurare un’interruzione di gravidanza. Da questo momento in poi, dunque, medici e operatori sanitari avranno modo di fornire liberamente informazioni sull’aborto senza avere paura di subire una condanna o, comunque, di essere multati.
Ma qual è la situazione aborto in Germania? Scorrendo la specifica normativa, si scopre che l’interruzione di gravidanza è regolata dagli articoli 218 e 219 del codice penale. Il primo di essi, scrive “Il Post”, indica l’aborto come un reato, specificando anche le conduzioni alle quali non può essere punito (12 settimane dal concepimento e oltre le 12 settimane nei casi di stupro, pericolo di vita della donna o malformazioni del feto). Il secondo, per contro, è relativo al diritto alla consulenza medica, però con il punto 219a proibiva ai professionisti dell’universo sanitario di diffondere informazioni sulla possibilità di abortire, così da non incentivare la promozione di loro stessi.
ABORTO IN GERMANIA: CANCELLATA UNA LEGGE NAZISTA
Come si legge ancora su “Il Post” a proposito dell’aborto in Germania, “venerdì hanno votato a favore dell’eliminazione dell’articolo 219a i parlamentari di Die Linke, di sinistra radicale, e quelli dei partiti che sostengono il governo del cancelliere Olaf Scholz, cioè i socialdemocratici, i Verdi e i Liberali del Partito Liberaldemocratico (FDP), che avevano proposto la riforma lo scorso novembre durante i negoziati di coalizione. Hanno invece votato contro i partiti conservatori, tra cui l’Unione cristianodemocratica (CDU) e Alternativa per la Germania, di estrema destra”.
Nota a margine: l’articolo 219a, appunto quello che impediva ai medici di fornire informazioni sull’aborto, era stato varato nel 1933 dal partito nazista per proteggere la cosiddetta razza ariana. Più volte era stato invocato da chi si oppone all’aborto in Germania, al fine di intimidire e colpire medici e cliniche, col risultato che attualmente in tutto il Paese ci sono appena 1.200 strutture in cui effettuare una interruzione di gravidanza legale.