I Tg della Rai oggi, domenica 26 giugno 2022, finiscono prima: molti telespettatori in queste ore si stanno domandando il perché. Il motivo, come riportato dal Corriere della Sera, è da ricondurre ad uno sciopero indetto dal personale tecnico. I dipendenti del Centro di produzione di Roma, uniti nella Rappresentanza sindacale unitaria, lamentano infatti di essere in un numero eccessivamente ridotto e di avere un pesante carico di ore, anche in virtù del fatto che recentemente non sono state promosse assunzioni bensì si è provveduto a colmare le lacune con appalti esterni che non sempre risultano proficui.
È per questa ragione che dunque le edizioni odierne dei telegiornali dell’emittente di Stato durano soltanto una decina di minuti. Un brutto colpo per la Rai proprio nel giorno dei ballottaggi delle Elezioni Comunali 2022, quando c’erano diversi temi da trattare. Il team, a fronte dello sciopero, si è comunque adattato. I programmi tv sono stati riorganizzati con la messa in onda di notiziari più brevi e contributi preconfezionati.
Perché i Tg Rai finiscono prima? Lo sciopero e le richieste del personale tecnico
Da capire se lo sciopero del personale tecnico della Rai, che è la causa per cui i Tg dell’emittente quest’oggi finiscono prima, serviranno a qualcosa. Le richieste del personale tecnico che ha deciso in queste ore di protestare sono tante: turni meno pesanti e assunzioni in primis, ma non solo. I sindacati, come riportato dal Corriere della Sera, protestano anche per “il mancato rispetto dei piani-ferie da parte dell’azienda, la corsa al risparmio solo sul costo del personale interno e il contestuale ricorso a inutili e costosi appalti”.
Inoltre, dal primo luglio la turnazione tornerà a “pieno regime” senza “i locali necessari per svolgere le attività con il dovuto distanziamento”. Da qui l’appello a concedere una proroga allo smart working. Infine, nel mirino dei sindacati un “notiziario sport notturno presso i servizi tecnici che ha stravolto totalmente il modello produttivo per accontentare la voglia di visibilità dell’ennesima squadra di giornalisti”.