È in atto un’altra rivoluzione. Non si tratta solo della transizione energetica che impone modelli di sostenibilità, ma di nuove abitudini che riguardano anche la mobilità. Ci sposteremo in modi diversi, con veicoli diversi, con obiettivi diversi. Passeremo da una mobilità basata su veicoli grandi, che si muovono con combustibili fossili, di proprietà e guidati da persone, a una mobilità caratterizzata da veicoli leggeri, elettrici, condivisi e guidati da algoritmi.
È quanto emerge da uno studio condotto dal Politecnico di Milano, basato sulle analisi dei movimenti delle auto degli italiani, registrati attraverso box telematiche (su un campione rappresentativo pari al 10% dei veicoli circolanti), presentati oggi a Milano presso la Fondazione Feltrinelli durante il primo forum di The Urban Mobility Council, il Think Tank della mobilità, promosso dal Gruppo Unipol con il Patrocinio del Ministero della Transizione Ecologica e della Commissione europea. Il progetto nasce per coordinare stakeholders Istituzionali, Università e Aziende impegnate ogni giorno per costruire la mobilità sostenibile del futuro: connessa, autonoma, integrata e green.
Funzione ed emozione
Nei prossimi vent’anni, in una città di medie dimensioni, un’auto di proprietà condivisa ne sostituirà 10 di proprietà privata, con un utilizzo prettamente urbano. Si separerà in modo netto l’aspetto funzionale – soddisfatto principalmente da robotaxi a guida autonoma – e l’aspetto emozionale, associato ad una nicchia pregiata di auto che resteranno a guida umana e, in larga parte, di proprietà privata.
The Urban Mobility Council nasce con l’obiettivo di colmare questo gap di consapevolezza sulle reali possibilità per favorire il passaggio dalla mobilità attuale ad una più sostenibile, integrata, connessa e green.
Obiettivi condivisi con il Centro Nazionale per la Mobilità Sostenibile a cui partecipano 25 università e relativi centri di ricerca, 24 grandi imprese tra cui Unipol Gruppo, tutti attori protagonisti del mondo della mobilità e delle infrastrutture con un investimento previsto di 394 milioni per i primi 3 anni (2023-2025), con 696 ricercatori dedicati e 574 quelli neoassunti con la missione di accompagnare “la transizione green e digitale in un’ottica sostenibile, garantendo la transizione industriale del comparto e accompagnando le istituzioni locali a implementare soluzioni moderne, sostenibili e inclusive nelle città e nelle regioni del Paese”.
Il Think Tank
Il Think Tank affronterà i percorsi delle mobilità del futuro alla ricerca di una sostenibilità economica, sociale e ambientale resa possibile dalla transizione digitale. Filo conduttore delle attività del Think Tank saranno i dati, fondamentali per analizzare trend attuali e futuri, costruire strategie di medio lungo termine su basi solide e in grado di connettere alla realtà un mondo, quello della mobilità, in profonda transizione con importanti ricadute tecnologiche, economiche, industriali e culturali.
“Unipol nasce con un DNA assicurativo” ricorda Giacomo Lovati, Chief Beyond Insurance Officer UnipolSai. “Partita 15 anni fa con le scatole nere, fondamentali per comprendere le abitudini di mobilità dei nostri clienti, negli ultimi anni ha esteso i propri servizi, dalla riparazione e manutenzione delle autovetture fino alla vendita delle auto con il noleggio a lungo termine e ultimamente al telepedaggio, diventando un partner a 360° e consolidando il proprio posizionamento in quello che noi chiamiamo ecosistema della mobilità”. “La grande transizione energetica in corso impatterà su quasi tutti i settori industriali, ma sarà soprattutto nel campo della mobilità che i cittadini vedranno le trasformazioni più notevoli. Cambieranno le fonti di energia per i mezzi di trasporto, ma cambierà soprattutto la relazione individuale con i veicoli: grazie alla tecnologia e all’analisi dei dati sta crescendo velocemente un nuovo ecosistema di prodotti e di servizi. Il Gruppo Unipol ha investito da molti anni nella telematica di bordo, fino ad arrivare a posizioni di leadership. Per costruire la prossima mobilità è necessario oggi promuovere un dialogo tra l’industria tradizionalmente impegnata in questo campo e tutti gli stakeholder, aprendo così un confronto e una proficua collaborazione tra le differenti realtà del settore” dichiara Stefano Genovese, Responsabile Relazioni Istituzionali di Unipol Gruppo.
La ricerca del Politcenico
La ricerca condotta dal Politecnico di Milano è stato il primo prodotto del Think Tank di Unipol. Obiettivo è predire, progettare ed ottimizzare i modelli di mobilità futuri, lungo le principali direttrici della mobilità elettrica, condivisa, autonoma.
In particolare, la ricerca si è concentrata su due filoni.
Verso il Mobility-As-A-Service (MAAS), attraverso la tecnologia dell’auto autonoma. Lo studio intende progettare la transizione verso il “Mobility-As-A-Service” (con veicoli sia tradizionali sia a guida autonoma), cercando il modo più efficace per introdurre questo nuovo modello di mobilità. In base ai dati su tale aspetto, in futuro il 20% delle auto private nelle nostre città potrebbe essere facilmente sostituito da auto condivise a guida semi-autonoma, con un rapporto di sostituzione di circa 1:10.
La transizione verso il MAAS è un passaggio obbligato per rendere più efficiente il nostro modello di mobilità, che oggi è essenzialmente basato su un enorme numero (circa 40 milioni) di auto private, usate mediamente molto poco (circa 7.000 Km/anno). Il modello di mobilità basato sull’auto di proprietà è inoltre particolarmente poco adatto alla adozione dell’auto elettrica, in quanto spinge le famiglie a dotarsi di auto elettriche con autonomia molto grande (500km), in larghissima parte mai usata, ma allo stesso tempo molto “costosa”, in quanto richiede una batteria di grandi dimensioni.
Verso l’elettrificazione. La ricerca ha inoltre valutato quali sono le effettive opportunità di elettrificazione a breve termine, individuando le direttrici di sviluppo più rapide ed economiche. A tal proposito, i dati evidenziano che già oggi, anche senza l’uso massiccio delle colonnine, il 20% delle auto in circolazione nel nostro Paese sono pronte ad essere sostituite da auto elettriche, in quanto il passaggio all’elettrico non comporterebbe per il proprietario alcuna limitazione d’uso dovuta alla limitata autonomia, e nessun aggravio di costi.
Il big bang
“Il big-bang di questa rivoluzione – ha dichiarato Sergio Savaresi, Professore di automazione nei veicoli al Politecnico di Milano – sarà l’automazione del guidatore che spingerà verso la mobilità a servizio che a sua volta genererà il flusso di completamento dell’elettrificazione. Dobbiamo individuare le direttrici di sviluppo più rapide ed economiche per facilitare questa transizione, sia con veicoli tradizionali che con veicoli a guida autonoma”.
Al forum, durante il quale è stata presentata la ricerca del Politecnico elaborata all’interno del Think Tank di Unipol, sono intervenuti: Carlo Cimbri, Presidente Unipol Gruppo; Federico Caleno, Head of Enel X Way Italia; Alessandro Felici, CEO and Founder, RideMovi; Giovanni Ferigo, Amministratore Delegato e Direttore Generale, INWIT; Attilio Fontana, Presidente Regione Lombardia; Simone Franzò, Senior Assistant Professor, Politecnico di Milano – Energy&Strategy, Dipartimento Ingegneria Gestionale; Sampo Hietanen, CEO, MaaS Global; Aldo Isi, Amministratore Delegato, ANAS; Matteo Laterza, Amministratore Delegato, UnipolSai; Matteo Mammì, CEO Helbiz; Paolo Marchetti, Direttore Commerciale, strategie, Innovazione e Sostenibilità ATM; Giovanni Miragliotta, Professore Dipartimento di Ingegneria Gestionale, Politecnico di Milano; Alessandro Morelli, Vice Ministro, Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili; Giorgio Moroni, CEO, Free to X; Matteo Muratori, Chief Analyst, United States Department of Energy; Massimo Nordio, Vice President Group Government Relations and Public Affairs, Volkswagen Group Italia S.p.A.; Gilberto Pichetto Fratin, Vice Ministro, Ministero dello Sviluppo Economico; Ferruccio Resta, Rettore, Politecnico di Milano; Pierluigi Sassi, Presidente Earth Day Italia; Sergio Savaresi, Professore di automazione nei veicoli, Politecnico di Milano; Pierpaolo Settembri, Capo Unità del Coordinamento, DG MOVE Commissione Europea; Andrea Soncin, General Manager, Here Italy; Chicco Testa, Fise Assoambiente; Giovanni Tortorici, Presidente, Associazione Italiana Acquirenti e Gestori Auto Aziendali.
Quattro campi di ricerca
Il Think Tank svilupperà la propria attività partendo dagli scenari realizzati dagli osservatori del Politecnico di Milano che si svilupperanno su quattro direttrici: Connected Mobility, Green Mobility, Autonomous Mobility, Integrated Mobility.
Il focus relativo alla Connected Mobility indagherà nuove strategie e modelli di business basati sulla gestione da remoto di auto e veicoli smart, reti di comunicazione V2X (Vehicle-to-everything), passando per le nuove sperimentazioni in ambito Smart Road, Internet of Things e mobilità e nuove opportunità di business e mobilità integrata. Lo scenario relativo alla Green Mobility offrirà una panoramica sullo sviluppo delle infrastrutture di ricarica urbane e autostradali, affronterà l’evoluzione dell’offerta automobilistica tra vecchi e nuovi player e metterà a fuoco sfide e opportunità della transizione, oltre alla spinta del PNRR.
Lo scenario relativo all’Autonomous Mobility si concentrerà sul framework normativo di riferimento e sicurezza su strade e autostrade, digitalizzazione delle infrastrutture e 5G, industria automobilistica e guida autonoma, affrontando anche il tema dell’etica e le relative conseguenze per il mondo insurance. Integrated Mobility proporrà una lettura dei numerosi trend che si stanno affermando a livello internazionale relativi alla sfera del consumatore, tra cui auto aziendali e NLT, micromobilità, nuove logiche di utilizzo condiviso contrapposte alla proprietà dell’autoveicolo con il successo di car & van sharing. Infine, affronterà il cambiamento dello stile di vita e delle abitudini relative agli spostamenti in città, la trasformazione del viaggiatore da conducente dell’auto a passeggero, l’evoluzione dell’offerta e del quadro regolatorio e la transizione verso il nuovo modello “Mobility-as-a-Service” sia con veicoli tradizionali che con veicoli a guida autonoma.