Antonello Falqui, chi è e com’è morto il padre del varietà
Regista e autore italiano di programmi televisivi, per molti il padre del varietà, Antonello Falqui entra nel settembre del 1952 alla sede milanese della neonata RAI e inizia a lavorare a trasmissioni televisive che sono ancora in fase sperimentale. Inizia a lavorare soprattutto a documentari, poi raggiunge la celebrità con Il Musichiere, celeberrimo programma condotto da Mario Riva, andato in onda dal 1957 al 1960. Falqui ha poi diretto quattro edizioni di Canzonissima, quattro di Studio Uno, Teatro 10 e Milleluci.
Falqui è morto all’età di 94 anni. Sono partito per un lungo lungo lungo viaggio…potete venire a salutarmi lunedì 18 novembre alle ore 11 nella chiesa S. Eugenio a viale delle Belle Arti a Roma”, hanno scritto i familiari sui profili Facebook e Twitter del regista il giorno della sua dipartita.
Antonello Falqui e l’addio di Raffaella Carrà
Tanti hanno speso parole di cordoglio per la morte di Antonello Falqui. “Addio Antonello Falqui, un grande della nostra TV. Lo accompagno con le mie preghiere”, scrisse al tempo la grande Raffaella Carrà. “Un genio della televisione, un maestro indiscusso che ha scritto alcune delle pagine più belle del servizio pubblico. I suoi programmi più famosi come Studio Uno, Canzonissima, il Musichiere o Milleluci oltre ad aver segnato un’epoca, quella della tv in bianco e nero, costituiscono ancora oggi esempi di scuola a cui attingere a piene mani. La sua visione, la sua attenzione alla qualità e il suo tocco elegante costituiscono un’eredità di cui la nostra azienda sarà eternamente grata”, furono invece le parole del presidente della Rai, Marcello Foa, e l’ad Fabrizio Salini.