Fabio Jakobsen si è imposto a Nyborg, nella prima volata del primo Tour de France della sua carriera. Il velocista olandese, di fronte a questa vittoria, grida al miracolo. Non tanto per il risultato in ambito sportivo (il talento del ciclista è fuori discussione), quanto piuttosto per lo strepitoso recupero fatto registrare dopo il gravissimo incidente di Katowice, al Giro di Polonia 2020, quando finì – a seguito di una spallata ricevuta dal connazionale Groenewegen – a 85 chilometri orari fra le transenne, rimediando fratture multiple, perdendo tutti i denti tranne uno, ritrovandosi con una corda vocale paralizzata, trascorrendo un giorno in coma farmacologico, ricevendo 130 punti di sutura per ricucire il suo viso e venendo sottoposto a un trapianto d’osso per la ricostruzione della mascella.
“Il mio è stato un viaggio lunghissimo e ho un mucchio di persone da ringraziare”, ha dichiarato Jakobsen, che dopo l’incidente si è ritrovato un prete accanto: “Era lì per darmi l’estrema unzione, pregammo insieme”. Fortunatamente, Jakobsen si salvò e tornò lentamente al mondo delle corse in bicicletta. D’altro canto, il suo nome di battesimo, Fabio, è lo stesso di Casartelli: i suoi genitori, appassionati di ciclismo, decisero di chiamare così il loro bambino per omaggiare la memoria dello sfortunato campione olimpico, morto l’anno prima che Jakobsen venisse al mondo.
FABIO JAKOBSEN: “LA CADUTA MI HA RESO PIÙ UMILE”
La classe di Fabio Jakobsen è sotto gli occhi di tutti: da quel sinistro in volata che poteva costargli la vita sono arrivate 18 vittorie, di cui 11 tutte datate 2022. Queste hanno contribuito a rendere l’olandese il ciclista più vincente al mondo nella stagione corrente: “I francesi dicono ‘incroyable’ – ha affermato Jakobsen –. Adesso so che i sacrifici che ho fatto non sono stati per nulla. Questa è una storia meravigliosa, una favola, non a tutti è concesso di tornare, nello sport e nella vita. Ma una cosa posso dire: la caduta mi ha reso più umile. E mi diverto di nuovo in bicicletta”.
Peraltro, occorre rimarcare come Fabio Jakobsen abbia vinto il ballottaggio in Quick Step con Mark Cavendish per partecipare al Tour e “Cav” non ci è rimasto bene, visto e considerato che gli sarebbe bastata una sola vittoria per staccare Merckx nella graduatoria dei successi di tappa al Tour de France. “Ma credo si sarà divertito anche lui, a casa – ha affermato Jakobsen –. Ora ho paura solo di due cose: del Covid e del tempo massimo”.