Roberto Speranza, ministro della Salute e leader di Articolo 1, è intervenuto sulle colonne del quotidiano “La Stampa” per analizzare i futuri scenari della politica nostrana. In primis, ha asserito che “è tempo di una proposta unica col Pd, che si candidi a essere la prima forza politica del Paese e sia il perno fondamentale dell’alternativa alla Destra”, aggiungendo poi che occorre costruire una forza trainante del campo progressista, che prenda di petto la questione sociale continuando a lavorare sull’alleanza col Movimento Cinque Stelle e gli altri interlocutori.
Tuttavia, secondo Speranza, “questo campo largo deve essere guidato da una forza che abbia i piedi dentro la famiglia del socialismo europeo. Un asse che non può non partire dal Pd, ma che deve avere il coraggio di andare oltre ciò che già c’è. Articolo 1 sarà dentro questa sfida. Serve un tratto di innovazione e la volontà di mettere al centro le questioni reali della vita delle persone. Vogliamo unire e rinnovare le forze che fanno parte della famiglia del socialismo europeo. Fermo restando che per noi i 5 Stelle rimangono un interlocutore fondamentale per la costruzione del più ampio campo progressista”.
ROBERTO SPERANZA: “CON DI MAIO SERVIRÀ UN CONFRONTO DI MERITO”
Sempre su “La Stampa”, Roberto Speranza ha anche affrontato il tema Di Maio: “Servirà un confronto di merito sul progetto politico e ciascuno sarà chiamato a dire dove si colloca, mi auguro senza veti e personalismi. Da un lato ci sarà il Centrodestra guidato da Salvini e Meloni, che alle politiche si ricompatteranno soprattutto se resta il rosatellum. Dall’altro lato ci sarà chi vuole lavorare a costruire un’alternativa alla Destra”.
Il capo politico del nuovo Ulivo, ha aggiunto Speranza, “dovrà essere quello del partito più grande. Ma è chiaro che ora tocca al Pd e a Enrico Letta metterci tutto il coraggio e la forza che serve. Dando seguito al lavoro avviato con le Agorà. Io ho molta fiducia nell’impegno di Enrico e nel suo progetto per l’Italia 2028”. Intanto, domani ci sarà l’incontro tra Mario Draghi e Giuseppe Conte: il governo rischia di cadere? “L’interesse del Paese è che arrivi alla fine della legislatura. Con il lavoro del Pnrr, un’epidemia in corso, la guerra, le ragioni per cui andare avanti sono tutte in piedi”.