Come ogni mattina anche oggi, lunedì 4 luglio 2022, primo giorno di questa nuova settimana estiva, andiamo a fare il punto sull’andamento della campagna vaccinale in Italia anti covid, grazie al bollettino vaccini covid di oggi. Quando abbiamo superato l’anno e mezzo di inoculazioni, le dosi totali somministrate nel nostro Paese sono giunte a quota 138.3 milioni, per un incremento di circa 50mila unità rispetto a quelle segnalate nel bollettino vaccini covid di ieri.
Per quanto riguarda le quarte dosi, il dato al momento più attenzionato dagli addetti ai lavori, ancora una volta si registra una crescita lenta, per un totale di 918.663 unità, contro le 39.7 milioni di primo booster (terze dosi) inoculate, pari all’83.4 per cento del totale della popolazione vaccinabile. Infine il consueto sguardo alle persone che hanno ricevuto le prime due dosi (immunizzati) e solo la prima dose, rispettivamente pari a 48.6 e 49.4 milioni in totale.
BOLLETTINO VACCINI COVID OGGI 4 LUGLIO: LE PAROLE DI SPERANZA
Nonostante un bollettino vaccini covid ancora “di magra”, la campagna di vaccinazione in Italia è tutt’altra che finita e lo ha fatto chiaramente capire ieri il ministro della salute Roberto Speranza. Parlando con i microfoni del quotidiano La Stampa ha spiegato: “Stiamo preparando una campagna di vaccinazione larga con il vaccino adattato ad Omicron per l’autunno. Le fasce d’età verranno decise a luglio”. In attesa dell’autunno: “I più fragili – quelli che hanno più di 80 anni, o vivono in Rsa, o quelli tra i 60 e i 79 anni che hanno particolari fragilità – possono fare subito la quarta dose. Per loro il mio appello è a non aspettare l’autunno”.
E proprio in vista di quella che si preannuncia una stagione ‘calda’ per il virus, Speranza spiega: “Bisogna sempre essere vigili, ma non possiamo pensare di affrontare il Covid come nel 2020. Allora non avevamo vaccini, antivirali, monoclonali. Oggi abbiamo molte più armi e ne avremo di ancora migliori con i vaccini adattati. Bisogna essere prudenti, proteggersi, vaccinarsi, ma i numeri delle ospedalizzazioni sia da noi che in Paesi dove si sono superati i 100 mila casi al giorno, come Francia e Germania, dimostrano che la situazione è meno preoccupante”.