Si avvicina sempre di più la sentenza del processo sull’omicidio di Mario Bozzoli, che da tempo tiene la Lombardia e non solo con il fiato sospeso. L’imprenditore è scomparso nella sua fonderia di Marcheno l’8 ottobre di sette anni fa ed il processo che vede imputato il nipote Giacomo Bozzoli è ormai alle battute finali con non pochi colpi di scena. Nelle ultime battute, infatti, sembra essere tornati alla tesi iniziale legata al forno della fonderia, al punto da portare a cambiare il capo di imputazione a processo. Tra gli esperimenti portati nel corso del procedimento, come ricorda la trasmissione Lombardia Nera, c’è anche quello che vede l’imputato Giacomo Bozzoli protagonista in prima persona con tanto di contapassi.
Il video della difesa di Giacomo Bozzoli che immortala il nipote di Mario mentre percorre il tragitto che dichiarò di aver fatto in fonderia, è stato visto in tribunale. Dall’azienda avrebbe raggiunto l’auto ma una volta a bordo si sarebbe accordo di aver dimenticato il cellulare su una ruspa e sarebbe quindi tornato indietro a prenderlo passando dallo stesso percorso ma senza mai andare nell’area forni. Proprio l’esperimento del contapassi non è mancata la battaglia tra accusa e difesa.
Mario Bozzoli, i dubbi sull’esperimento del maialino
La svolta nell’ambito del caso di Mario Bozzoli e del relativo processo in corso è arrivata con l’esperimento del maialino bruciato nel forno, al fine di appurare se restassero o meno dei residui dal momento che dall’analisi dei residui del forno di Marcheno la dottoressa Cattaneo non trovò nulla. Nell’ultima udienza del processo la difesa ha portato in aula i resti del maiale che andrebbero così a smentire le analisi della dottoressa Cattaneo.
Giovanni Langella, genetista, in merito al caso di Marcheno e di Mario Bozzoli ha commentato durante il programma l’esperimento del maialino. Lo stesso giudice ha messo in dubbio la proporzione tra il maiale usato nell’esperimento e una persona. Ma quanto servono davvero gli esperimenti giudiziari? Langella in merito ha commentato: “Un singolo esperimento non dà risposte giuste che possono essere poi utilizzate per una tesi finale perché è stato riprodotto solo una volta. I dubbi sulla proporzione poi mi restano perché in proporzione era solo il maialino di 13 kg ma l’impianto è stato proporzionato?”. In realtà era in scala anche il forno impiegato. “E’ verosimile che non resti nulla da analizzare all’interno biologico”, ha aggiunto il genetista rispetto alle eventuali tracce umane.