Edf, il colosso transalpino dell’energia, sta per essere rinazionalizzato al 100% dalla Francia: a dare l’annuncio è stato il primo ministro transalpino Elisabeth Borne, nell’ambito di un discorso effettuato al cospetto del Parlamento. Queste sono state le sue parole: “Vi confermo oggi l’intenzione dello Stato di possedere il 100% del capitale dell’azienda. Questa evoluzione consentirà a Edf di rafforzare la sua capacità di portare avanti il più presto possibile progetti ambiziosi e indispensabili per il nostro futuro energetico”.
Grazie al controllo totale di Edf, la Francia sarà il primo Paese europeo a uscire dalle energie fossili e questa mossa. La mossa segna un cambiamento di rilievo, legato alla crisi internazionale e alla guerra in Ucraina. Ad oggi, evidenzia “La Repubblica”, lo Stato “detiene l’84% di Edf, l’1% è dei dipendenti e il 15% è sul mercato. Il gruppo, che in Italia controlla Edison, è già fortemente indebitato, sta affrontando pesanti oneri finanziari e viene anche invitato dal governo a lanciare un nuovo programma di reattori nucleari”.
EDF, LA FRANCIA ACQUISIRÀ IL CONTROLLO TOTALE PER AGEVOLARE LA TRANSIZIONE ENERGETICA
Nel prosieguo del suo discorso, la premier Elisabeth Borne ha ripreso uno stralcio di quello pronunciato in passato da Emmanuel Macron, sottolineando che “la transizione energetica passa per il nucleare”. Scrive ancora “La Repubblica che “dopo le dichiarazioni di borne, i titoli Edf quotati alla borsa di Parigi hanno registrato una improvvisa impennata, salendo di oltre il 5,5%, quando prima del discorso della donna perdevano il 5%”.
Ricorda infine “Il Sole 24 Ore” che Edf è stata anche danneggiata dalle norme governative che “la costringono a vendere energia ai concorrenti a prezzi scontati. La società ha stimato che le perdite di produzione ridurranno i profitti di 18,5 miliardi di euro e le vendite scontate di energia elettrica le costeranno 10,2 miliardi di euro. Il suo debito dovrebbe aumentare del 40% quest’anno, superando i 61 miliardi di euro”.