Gaetano Scirea, campione di sport e civiltà
“Era un campione non soltanto di sport ma soprattutto di civiltà”. Con queste parole il giornalista e radiocronista sportivo romano Sandro Ciotti descriveva le imprese di Gaetano Scirea, storico calciatore della Juventus e della nazionale di calcio italiana, con cui vinse il mondiale del 1982 in Spagna. Scirea giocava come libero, un ruolo che secondo gli addetti ai lavori ha interpretato ai massimi livelli, dimostrando decisione e correttezza dentro e fuori dal campo.
Ha iniziato a giocare con la maglia dell’Atalanta nel 1972, ma dopo un paio di stagioni è passato alla Juventus di Giovanni Trapattoni, della quale è diventato un vero e proprio simbolo. Non a caso Scirea divenne capitano della vecchia signora, nonché uno dei giocatori più amati di sempre dai tifosi bianconeri.
Gaetano Scirea, l’impresa indimenticabile con l’Italia ’82
Assieme ai compagni di squadra Zoff, Gentili e Cabrini, sia con la maglia della Juventus che della nazionale, hanno dato conferma di essere un reparto invalicabile. Per quanto riguarda il suo palmares, coi bianconeri vinse ben sette campionato, diventando insieme al già menzionato Cabrini, il primo calciatore ad aver vinto tutte le maggiori competizioni UEFA per club.
Gaetano Scirea conservò inoltre per lungo tempo il record di presenze nella storia del club juventino, collezionando 552 apparizioni. Resta nella storia e nella mente di tutti gli appassionati di calcio, naturalmente, l’impresa con la maglia della nazionale italiana, con si laureò campione del mondo nel 1982.
Gaetano Scirea, com’è morto?
La vita di Gaetano Scirea purtroppo è finita il 3 settembre 1989 a Babsk, in Polonia, a causa di un incidente stradale. Si era ritirato ed era diventato allenatore in seconda di Dino Zoff alla Juventus, per questo motivo mandato ad osservare una partita della prossima rivale dei bianconeri in Coppa UEFA, il Górnik Zabrze, ancora oltre la Cortina di ferro e dunque squadra poco conosciuta. Durante il viaggio di ritorno verso Varsavia, la vettura su cui Gaetano Scirea viaggiava con un autista locale, un interprete e un dirigente del Górnik fu tamponata da un furgone nei pressi di Babsk, prendendo fuoco anche a causa di quattro taniche di benzina che erano state stipate nel bagagliaio.
Si salvò solo il dirigente della squadra polacca, mentre per Scirea, l’autista e l’interprete il rogo fu fatale. Presso il vicino ospedale di Rawa Mazowiecka, a causa delle gravi ustioni riportate, i medici non poterono fare altro che constatarne il decesso. La notizia fu comunicata in Italia la sera stessa da Sandro Ciotti alla Domenica Sportiva suscitando lo sgomento degli ospiti in studio per la perdita di Gaetano Sciera, campione del Mondo sul campo e uomo esemplare anche fuori.