E’ finito al centro delle polemiche lo spot del governo, e precisamente del ministero della salute, per rilanciare la quarta dose, il secondo booster di vaccino destinato ad anziani e fragili che fino ad oggi non ha fatto breccia nel cuore dei destinatari. Come fa notare il quotidiano Libero, i protagonisti della pubblicità, un’anziana signora con un suo nipote, ma non solo, non indossano la mascherina. “Tutto molto bello, anche dal punto di vista emozionale, però – scrive Massimo Sanvito su Libero – nelle riprese del centro medico, tra medici e pazienti nessuno indossa la mascherina, che invece è ovviamente obbligatoria in tutte le strutture sanitarie”.
Il collega giornalista ricorda come il titolare della Salute, il ministro Speranza, inviti spesso e volentieri i connazionali alla massima attenzione, alla prudenza, e all’utilizzo delle mascherine in situazione di caos e affollamenti, “E’ tutto un ripeter – aggiunge Sanvito – dai piani del ministero della Salute, che «nei luoghi a rischio non dobbiamo mollare nemmeno per un secondo la mascherina», che dobbiamo «stare attenti a non infettare i più fragili», che «il virus non è sparito, è ancora tra noi!», eppure quando si tratta di passare dalle parole ai fatti che gran frittata che si mette in tavola…”.
SPOT QUARTA DOSE MINISTERO: “UNA BELLA FIGURACCIA”
Anche la dottoressa presente nello spot per la quarta dose è seduta alla sua scrivania senza alcuna protezione: «Il vaccino è fondamentale per proteggere te e coloro che ami. Rispetta sempre le regole di comportamento», è il claim finale dello spot, peccato però che per proteggere se stessi e soprattutto gli anziani e i fragili, gli addetti ai lavori ci ripetono spesso e volentieri quanto sia fondamentale indossare la mascherina.
“Una bella figuraccia – aggiunge il giornalista di Libero – soprattutto dopo la retorica martellante di paura e allarmismo che accompagna le nostre giornate non appena i casi cominciano ad aumentare”. A questo punto bisognerà capire se lo spot per la quarta dose verrà in qualche modo corretto, o se lo stesso verrà lasciato tale, ma con un messaggio non proprio corretto.