COME SONO AVVENUTI I PRESUNTI BROGLI ALLE ELEZIONI DI LATINA
Con il passare delle ore emergono sempre più dettagli circa la clamorosa decisione del Tar sul decadimento del sindaco di Latina Damiano Coletta: come riporta oggi “Libero Quotidiano”, i presunti brogli – confermati dall’ok al ricorso dei tre candidati consiglieri del Centrodestra – sarebbero avvenuti al primo turno con addirittura la possibile che siano avvenute “schede ballerine”. Esempio principale, quanto avvenuto in una delle sezioni elettorali contestate: ci sono 460 schede firmate dagli scrutatori e bollate ufficialmente dal presidente di seggio. In seguito ne sono state autenticate altre due, con la sentenza che denuncia: «inspiegabilmente la somma delle schede autenticate, utilizzate e no, rinvenute dalla Prefettura è di 859. Il numero dei votanti a verbale è di 596».
In un’altra sezione invece mancano all’appello 24 schede già autenticate, ma non è tutto: sarebbero state trovate anche alcune “schede ballerine” secondo un metodo già individuato anni fa da Roberto Saviano in un articolo per “La Repubblica” dove mostrava la “tecnica” collaudata da alcuni clan mafiosi per controllare il voto. Spiega “Libero” nel riportare i contenuti della sentenza del Tar: «si fa illecitamente uscire una scheda dal seggio, già vidimata e con già scritta l’espressione di voto, e la si consegna all’elettore». A quel punto, lo stesso entrare nel seggio e finge di votare depositando nell’urna la scheda “pre-compilata” mentre porterà all’esterno quella vuota, su cui poi «verrà apposto un voto per darla ad un altro elettore facendo ricominciare il giro di truffa». A “Libero” il coordinatore regionale della Lega Claudio Durigon denuncia: «al primo turno Le liste del centrodestra hanno ottenuto il 53%, mentre il candidato sindaco del centrodestra, Vincenzo Zaccheo, si è fermato a 49. Man mano che arrivavano i risultati sembrava vinta subito, poi nel corso delle ore il risultato si è ribaltato». (agg. di Niccolò Magnani)
COLETTA NON È PIÙ SINDACO DI LATINA: SI TORNA ALLE ELEZIONI
Damiano Coletta non è più il sindaco di Latina. L’incredibile decisione assunta dal Tar è stata ufficializzata in queste ore e porterà la città laziale nuovamente al voto. Il Tribunale amministrativo regionale ha infatti accolto uno dei ricorsi presentati per anomalie sul voto del 3 e 4 ottobre 2022, annunciando l’annullamento della proclamazione degli eletti (Consiglio comunale compreso) e l’esito delle amministrative in 22 sezioni del capoluogo. Cosa accadrà adesso? Da “protocollo”, ora sarà nominato un commissario prefettizio, il quale sarà tenuto a pianificare le votazioni nelle 22 sezioni “incriminate”, mentre per Damiano Coletta è percorribile la strada del ricorso al Consiglio di Stato.
Le incongruenze che hanno condotto al clamoroso verdetto contro il sindaco di Latina sono state evidenziate all’interno di alcuni verbali dei presidenti di seggio e sono state sottolineate da tre candidati non eletti della lista “Latina nel cuore”, firmatari del ricorso, nel quale si diceva che il mancato raggiungimento del 50% + 1 al primo turno del candidato sindaco di Centrodestra, Vincenzo Zaccheo, sarebbe stato dovuto a “un significativo numero di voti illegittimamente assegnati e da schede elettorali illegittimamente rendicontate nei verbali delle sezioni elettorali”.
IL SINDACO DI LATINA DAMIANO COLETTA DECADE PER MANO DEL TAR: COSA SUCCEDE?
Leggendo uno stralcio della sentenza del Tar, che ha di fatto rimosso il sindaco di Latina Damiano Coletta dalla sua poltrona di primo cittadino, si scopre che “dalle risultanze si deve quindi affermare che non risulta soddisfatto il requisito della corrispondenza, tra le schede autenticate, quelle utilizzate per il voto e quelle non utilizzate, nelle seguenti Sezioni: 24, 40, 44, 60, 64, 68, 69, 73, 75, 76, 81, 83, 85, 86, 94, 95, 98, 103, 106, 107, 109, 110”, e “si dispone la rinnovazione di dette operazioni limitatamente a tali sezioni”.
Come riporta “La Repubblica”, il Centrodestra, per bocca di Claudio Durigon, ha rivolto un plauso al Tar: “La Lega con Zaccheo è pronta a conquistare anche Latina, mandando in soffitta il pessimo governo di Damiano Coletta che ha ridotto in uno stato pietoso la seconda città del Lazio. Noi siamo pronti con il Centrodestra unito, il cui timone sarà nelle mani di un uomo delle istituzioni per far ripartire Latina”. Bruno Astorre, segretario Pd Lazio, ha dimostrato invece vicinanza all’ormai ex sindaco di Latina: “In attesa di capire bene le motivazioni, esprimo stupore per la sentenza con cui il Tar ha annullato il risultato di 22 sezioni delle scorse elezioni comunali di Latina. Esprimo solidarietà a Damiano, alla sua Giunta e a tutti i consiglieri eletti. Speriamo che il Consiglio di Stato, in appello, possa rivedere la decisione”.