Folco Terzani, in un libro testamento dal titolo Fine/Inizio, ha raccoltol’ultimo lungo dialogo tra lui e il padre Tiziano Terzani, inviato e scrittore scomparso diciotto anni fa: “Ha affrontato la morte da eroe”, ha raccontato in una intervista a La Repubblica. Un tumore lo ha portato via all’età di 66 anni. “S’è congedato alla maniera dei vecchi saggi, ma senza mai ricorrere ai testi sacri piuttosto alla sua vita di reporter. Forse l’eccezionalità sta proprio qui”.
Un principio che viene dimostrato anche semplicemente dal fatto che lo scrittore non utilizzava mai il verbo “morire”, bensì parlava di “lasciare il corpo”. “Niente finisce, tutto si trasforma. Lui si sentiva parte della vita cosmica. “Io ci sarò nell’aria, chiudi gli occhi e vienimi a cercare” furono le sue ultime parole a Saskia, mia sorella”. È così che ha anche aiutato altri ad affrontare la malattia. “Una volta fu avvicinato da un lettore, abbastanza disperato perché aveva il cancro, che gli chiese come affrontarlo. E lui rispose: la morte si affronta da vittima o da eroe. Io ho scelto di affrontarla da eroe perché da vittima fa più male”.
Terzani: “Papà ha affrontato morte da eroe”. Il rapporto con le rivoluzioni
Folco Terzani, figlio dello scrittore Tiziano Terzani, nel libro Fine/Inizio, ha parlato del percorso di vita del papà. “Il filo è stato quello di un ragazzino povero che cerca il proprio e l’altrui riscatto prima nelle guerre di liberazione nell’Estremo Oriente, poi nella rivoluzione comunista cinese, più tardi nella modernità del Giappone. Ma poi capisce che non è da nessuna parte la soluzione sociale a cui lui aspirava”, ha raccontato nel corso di una intervista a La Repubblica.
È proprio questo che lo ha portato ad una consapevolezza. “Comprese che le rivoluzioni non servono a nulla se non cambia la natura umana. Tutto si ripete — massacri, guerre, miserie — se l’uomo non rinuncia alla violenza, all’egoismo, al dominio della materia, al profitto. Credo che questo sia stato il suo ultimo comandamento: cambiare se stessi”.