Giovanni Ziccardi, professore di Informatica Giuridica all’Università di Milano e docente di Criminalità informatica al Master in Diritto delle nuove tecnologie dell’Università di Bologna, ha parlato di cybersecurity e del furto dei dati dei bambini da parte degli hacker sulle colonne de “Il Mattino di Padova”. Un’intervista nella quale l’esperto ha dichiarato di non essere stato per nulla colto di sorpresa dall’attacco ai database della Dussmann, che custodisce i dati degli utenti delle mense di 65 scuole di Padova.
“Sono i cosiddetti fresh data – ha commentato il professore –. Dati personali mai utilizzati prima. Sono perfetti per il furto di identità perché le vittime, cioè quelli a cui sono stati sottratti, non si accorgerebbero del furto per diversi anni. Solo in adolescenza i ragazzi cominciano a costruire una propria identità digitale. E solo in quella fase emergerebbe l’esistenza di un’altra identità analoga, ovviamente rubata. Il fenomeno è molto diffuso negli Stati Uniti, dove c’è il Social security number abbinato a ogni minore. E che, se sottratto, consente effettivamente di rubare le identità digitali e di utilizzarle per diversi anni senza che nessuno se ne accorga. Quei dati sono effettivamente molto preziosi”.
DATI DEI BAMBINI NEL MIRINO DEGLI HACKER: ECCO PERCHÉ
Ancora su “Il Mattino di Padova”, Ziccardi ha chiarito che i dati dei bambini da un po’ di tempo sono pagati più degli altri e nel caso specifico della “Dussmann”, l’esperto ha detto che in questo caso il rischio sia minimo se fra i dati non c’erano allergie o intolleranze alimentari dei bambini o numeri di carte di credito.
Ma se non c’è più di tanto per i dati dei bambini, per i loro genitori, in una situazione come questa, che pericolo concreto può esserci? Potrebbero essere stati sottratti indirizzi e-mail e dati anagrafici, ha concluso Ziccardi, quindi “come è stato raccomandato dal Comune, è bene avere ancora più attenzione nei confronti di e-mail che chiedono di fornire altri dati personali o di digitare password o altre informazioni riservate. Sono raccomandazioni sempre valide per difendersi da phishing, truffe o da intrusioni, ma in questo caso è bene avere ancora più accortezza e stare molto attenti. In Europa siamo comunque molto tutelati, perché c’è un sistema di protezione all’avanguardia”.