Il dramma della Marmolada e del seracco di ghiaccio che ha causato vittime e feriti rivive nelle parole della superstite Alessandra De Camilli, che si trovava sul ghiacciaio insieme al suo compagno, Tommaso Carollo, il giorno della tragedia. La donna, parlando ai microfoni di Anna Iselle, giornalista di Tva, ha ripercorso quegli ultimi minuti assieme a lui: “Avevamo già tolto i ramponi e stavamo rientrando al rifugio. Abbiamo attraversato un piccolo rigagnolo d’acqua. Mancavano 20 minuti di camminata sulle pietre per giungere al rifugio. Appena guadato il corso d’acqua, abbiamo sentito un rumore sordo e abbiamo guardato verso l’alto. C’erano pietre e pezzi di ghiaccio e di neve che rotolavano giù”.
Il ghiacciaio della Marmolada si era spaccato: “Io ho sentito Tommaso dire ‘via, via’ e poi ho come il vago ricordo di un braccio. Ho perso i sensi, mi sono svegliata quando era tutto finito e c’erano già i soccorritori. Avevo dolore ovunque, quindi anche i ricordi sono un po’ annebbiati. Chiedevo dove fosse Tommaso e per due giorni mi hanno detto che era tra i dispersi. Poi ho capito che non c’era più. La parte destra del mio corpo è massacrata, la sinistra no: prima di svenire ho sentito un braccio, ho come l’idea che lui mi abbia fatto da scudo buttandomi a terra”.
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Alessandra De Camilli ha aggiunto che quando è successa la tragedia della Marmolada “erano circa le 14, eravamo pronti ad andare a mangiare qualcosa al rifugio. Eravamo tanto felici, tanto che la foto del bacio che ho pubblicato era stata scattata quella mattina lì. Eravamo proprio sereni e contenti”.
Quando la donna si è svegliata, il caschetto di Tommaso era a un metro e mezzo da lei, ma lui non c’era più: “Tommaso era una persona molto educata, molto colta, molto altruista, molto intelligente. Amava tantissimo suo figlio. Era semplice, non aveva bisogno di grandi cose per stare bene. Amava tantissimo la natura in generale e soprattutto la montagna. Un giorno mi aveva detto che, se doveva pensare al Paradiso, se lo immaginava proprio come la cima della Marmolada. Quindi penso che quello in cui è morto sia stato il posto dove avrebbe voluto essere”.