Il gruppo islamista somalo Al Shabaab ha perso la sua timidezza mandando in onda su Channel 4 News di Londra un rapporto filmato dai campi di addestramento in Somalia, in cui si vede uno dei suoi principali leader, Abdirahman Mahamed Warsame (alias “Mahad Karate”). Ma due giorni dopo la trasmissione, i suoi combattenti hanno subito una pesante sconfitta contro una milizia sufi a Galmudug.
Il Mahad Karate una volta era a capo dell’Amniyat, il ramo dell’intelligence di Al Shabaab, ed è stato a lungo in cima alla lista dei più ricercati degli Stati Uniti e oggetto di operazioni delle forze speciali volte alla sua cattura o uccisione.
La sensibilizzazione dei combattenti islamisti nei confronti dei giornalisti potrebbe essere stata motivata dalla decisione degli Stati Uniti di restituire i 500 soldati in Somalia che il presidente Donald Trump aveva precedentemente rimosso e dal cambiamento della missione dell’Unione Africana in Somalia (Amisom) nella missione di transizione dell’Unione Africana in Somalia (Atmis).
Il film di Channel 4, che mostrava 200 nuovi combattenti che si allenavano vicino a Jilib nella Bassa Juba, ha inviato un preciso messaggio: da un lato che Al Shabaab è pronto a combattere, e dall’altro che è pronto a conquistare Mogadiscio e cacciare il governo federale.
L’interesse principale della milizia è creare un governo islamista basato sulla sharia. La sua retorica non escludeva i negoziati, ma non andava oltre. Né ha menzionato la sua affiliazione con Al Qaeda.
Il filmato di Jilib avrebbe dimostrato il sostegno pubblico al gruppo e mostrava soprattutto come i suoi seguaci aiutino gli indigenti, cioè siano in grado di fornire servizi concreti agli abitanti mentre al contrario le autorità federali che stanno Mogadiscio non fanno altro che rubare gli aiuti esteri ed incrementare la corruzione.
Come era prevedibile il film è stato denunciato come propaganda dall’ufficio del nuovo presidente, Hassan Sheikh Mohamud. Ma una confutazione più importante alle affermazioni dei combattenti è arrivata a Bahdo, nello stato di Galmudug, dove almeno 62 di loro sono stati uccisi in una battaglia il 17 giugno.
Lo scontro conferma il sostegno popolare e l’efficacia della milizia sufi Ahle Sunna wal Jama’a (Aswj), che ha affrontato Al Shabaab. Questo nonostante sia stato diffamato e attaccato militarmente dai salafiti che sono influenti a Mogadiscio, specialmente nei circoli dell’ex presidente Mohammed Abdullah Mohammed “Farmajo”.
Salafiti, Al Qaeda e Al Shabaab disprezzano tutte le interpretazioni sufi dell’islam che hanno preso forma locale e sono diventate tradizionali negli ultimi 200 anni circa in molti paesi del Corno d’Africa e lungo la costa orientale.
Ritornando alla propaganda fatta su Channel 4, l’addestramento militare di Al Shabaab non è stato così impressionante. Innanzitutto si trattava solo di una milizia locale che li aveva sconfitti a Bahdo e molti di coloro che hanno aderito lo hanno fatto perché costretti.
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