Marco Cavaleri, responsabile Vaccini e Prodotti terapeutici Covid-19 dell’Ema, ha parlato dei vaccini a mRna, esaminando i dati sull’efficacia dei sieri aggiornati rispetto alle sottovarianti Ba.4 e Ba.5. L’ha fatto in occasione della presentazione dell’accordo quadro di collaborazione nel campo della ricerca medico-scientifica, tra l’Irccs Istituto Ortopedico Galeazzi di Milano e la Fondazione Fadoi, la Società scientifica dei medici internisti ospedalieri. Queste le sue dichiarazioni, riprese dal “Corriere della Sera”: “I dati sono ancora parziali, ma varrà la pena utilizzarli in autunno, magari come booster, perché sono stati disegnati per dare una protezione sistemica dalle forme gravi di malattia, quella che genera ospedalizzazioni e morti. I nuovi antidoti costituiranno una barriera un po’ più efficace anche rispetto alla malattia lieve”.
Se ci si domanda perché utilizzare nuovi vaccini che incorporano la variante Omicron Ba.1 e il ceppo originale di Wuhan, secondo Cavaleri “la risposta è semplice: perché i bivalenti offrono un vantaggio rispetto a quelli monovalenti attualmente utilizzati, i quali però funzionano ancora abbastanza bene contro le forme gravi di malattia, tanto che sia l’Fda americana che l’Oms invitano ad utilizzarli”.
MARCO CAVALERI (EMA): “VACCINI A MRNA UTILI ANCHE CONTRO ZIKA”
Nel prosieguo del suo intervento, citato sempre dal “Corriere della Sera”, Marco Cavaleri ha chiarito che il vaccino a mRna produrrà anche “nuove armi terapeutiche contro altre malattie infettive come Zika o la stessa influenza. Avendo mosso i primi passi nel campo oncologico sviluppi si avranno anche nella lotta ai tumori, così come risultati sono attesi nel campo delle malattie rare e genetiche, consentendo di generare quelle proteine carenti o che non funzionano”.
Insomma, avendo esordito nel settore oncologico, di fatto, i vaccini a mRna garantiranno risvolti importanti in termini di cura e di trattamento contro la malattia e potranno anche essere impiegati per le patologie rare e genetiche.