Le prime foto che arrivano dal Telescopio spaziale James Webb sono sensazionali. I promotori del progetto, nato dalla collaborazione fra Nasa, Agenzia Spaziale Europea (Esa) e Agenzia spaziale canadese (Csa), ne hanno al momento diffuse 16. Una di queste, forse quella più entusiasmante, è di un pianeta esterno al Sistema Solare. Un gigante, simile a Giove, distante 1.150 anni luce dalla Terra. La sua atmosfera che rivela la firma distintiva dell’acqua. Un’altra mostra invece un agglomerato di galassie che si trova a circa 4,6 miliardi di anni luce di distanza. Essa agisce come una lente gravitazionale, ingrandendo le galassie che si trovano molto più lontane dietro di essa e rendendo dunque l’immagine ancora più spettacolare.
Il lavoro del telescopio costato 10 miliardi di dollari però è solo agli inizi. Il suo viaggio permetterà agli esperti di scoprire cose mai viste dell’universo. In queste ore si è aperto un nuovo futuro per questo mondo. (agg. di Chiara Ferrara)
TELESCOPIO SPAZIALE JAMES WEBB: L’ENTUSIASMO DEI PROMOTORI DEL PROGETTO
Dopo aver visto le immagini del Telescopio spaziale James Webb, la sensazione diffusa è che vi sia qualcosa di incredibile che attende di essere conosciuto. Lo sapevamo già in effetti, ma ora questa sensazione si fa più prepotente. Merito delle 16 nuove foto presentate e commentate nella conferenza organizzata dalla Nasa, durante la quale scienziati, astronomi ed esperti hanno raccontato al mondo le incredibili capacità di questo telescopio. «Grazie ai dati ottenuti dal James Webb Telescope abbiamo notato dettagli di strutture che non sappiamo ancora riconoscere», ha commentato il vicescienziato del progetto, Amber Straughn. La risoluzione delle immagini sono mozzafiato. «Possiamo vedere centinaia di stelle che prima non avevamo modo di osservare. Tra i colori accesi dei gas e delle polveri si stanno formando nuove stelle». Günther Hasinger, Direttore Scientifico dell’Agenzia spaziale europea (Esa) ritiene che le immagini e gli spettri rivelano non solo le capacità del Telescopio spaziale James Webb, ma «confermano che le osservazioni future rivoluzioneranno la nostra comprensione del cosmo e delle nostre origini».
Siamo quindi all’inizio di una nuova era di osservazioni del cosmo, da cui possiamo aspettarci scoperte scientifiche entusiasmanti grazie alle caratteristiche del Telescopio spaziale James Webb. «Pensiamo che ogni minuscolo puntino che appare in questa porzione di cosmo rappresenta una stella non molto diversa dal nostro Sole, con sistemi solari, pianeti e oggetti celesti che seguono orbite lontane. È affascinante pensare a quanto siamo connessi con l’Universo: siamo fatti della stessa materia che costituisce queste formazioni», ha aggiunto Straughn. Il Telescopio spaziale James Webb sarà, quindi, lo strumento per indagare lo spazio risalendo fino a 100 milioni di anni dopo il Big Bang. Le prime foto raccontano già le galassie come mei erano state viste prima. Gli astronomi e i centri di ricerca di tutto il mondo potranno studiare lo spazio come mai prima d’ora. Anche l’Italia. Solo l’Inaf (Istituto Nazionale di Astrofisica) coordina 7 programmi tra quelli che useranno i primissimi dati raccolti dal Telescopio spaziale James Webb durante il primo anno di osservazioni, ma ne seguiranno altri. Inoltre, l’Italia è presente in oltre 40 programmi scientifici e ha a disposizione oltre 1.500 ore di tempo per osservare l’incredibile scenario. (agg. di Silvana Palazzo)
LE NUOVE FOTO DEL TELESCOPIO SPAZIALE JAMES WEBB
Anche Google celebra la prima immagine del Telescopio spaziale James Webb, la più profonda mai catturata e mai così dettagliata. Dopo aver viaggiato nello spazio per milioni di chilometri, il più grande e potente telescopio spaziale che sia mai stato realizzato finora ha cominciato a fotografare stelle e galassie lontanissime, avviando una nuova era di osservazioni spaziali. La prima foto è stata pubblicata nelle scorse ore dal presidente Usa Joe Biden, poi la Nasa, che gestisce il James Webb Space Telescope (JWST) con l’Agenzia spaziale europea (ESA) e quella canadese (CSA), ha pubblicato dopo l’anteprima alla Casa Bianca le altre immagini che mostrano ammassi di galassie lontane miliardi di anni luce da noi, un grande pianeta gassoso fuori dal nostro sistema solare e nebulose in rapida evoluzione.
C’è un gruppo di galassie che “danzano”, una culla di nuove stelle e una nebulosa illuminata da un astro morente. Ripresa anche la composizione chimica dell’atmosfera di un pianeta lontano oltre mille anni luce. Partiamo dal Stephan’s Quintet, un gruppo di cinque galassie a circa 300 milioni anni luce di distanza da noi, nella costellazione di Pegaso. Quattro danzano con ripetuti incontri ravvicinati, due si stanno fondendo. I gas tracciano la danza di fusione innescando la formazione di nuove stelle. Il Telescopio spaziale James Webb ha poi scoperto che c’è acqua nell’atmosfera del pianeta extrasolare WASP-96 b. Dopo averlo osservato mentre transitava di fronte alla sua stella, ha analizzato la luce filtrata dall’atmosfera, ricavandone la composizione chimica. Si tratta di uno dei contributi più attesi del Telescopio spaziale James Webb, che indagherà sull’eventuale esistenza di mondi rocciosi simili alla Terra e compatibili con la presenza di vita.
TELESCOPIO SPAZIALE JAMES WEBB: COSA HA RIPRESO
Il Telescopio spaziale James Webb ha ripreso anche la Nebulosa ad anello meridionale, Eight-Burst, una nuvola di gas in espansione che circonda una stella morente, a circa 2mila anni luce dalla Terra. La stella centrale è una nana bianca, quel che resta di un astro arrivato alla fine della propria vita. Quindi, nelle ultime fasi della sua esistenza illumina i gas espulsi. Anche in questo caso gli scenari sono importanti, perché potremo scoprire le combinazioni chimiche delle esplosioni delle stelle. Ma ce ne sono anche nascenti. Il Telescopio spaziale James Webb ha fotografato anche la nebulosa della Carena, a 7.600 anni luce. Ospita stelle massicce ben più grandi del Sole ed è una culla di nuove stelle nella nostra stessa galassia, la Via Lattea.
Una delle capacità del Telescopio spaziale James Webb è quella di penetrare le dense nubi, svelando cosa c’è dietro le spesse cortine di polveri. Quindi, vediamo per la prima volta nuove stelle che prima erano nascoste alla nostra vista. Questo grazie al Telescopio spaziale James Webb, che non è solo il più grande e complesso, ma anche il più costoso, visto che sono serviti 10 miliardi di dollari. Decollato nel Natale 2021 dallo spazioporto europeo di Kourou, nella Guyana francese, dopo un mese di viaggio ed una serie di manovre delicate per aprire specchi e scudo termico, ha raggiunto il punto L2, a un milione e mezzo di chilometri, dove osserva stelle e galassie dando le spalle al Sole e alla Terra. Ed è in grado di osservare l’Universo all’infrarosso.