PUZZER, NUOVA PROTESTA SUL GREEN PASS
Dopo Daspo urbani e licenziamento, Stefano Puzzer “torna” a commentare le ultime decisioni del Governo in merito alla pandemia da Covid-19, in particolare l’allarme su mascherine e vaccini in vista dell’autunno: il timore per l’ex leader dei portuali di Trieste, tra i principali antagonisti del Green Pass, è che nelle prossime settimane possa tornare la spirale di divieti e direttive con al centro ancora il pass Covid. «Abbiamo messo in piedi una raccolta fondi per tutti i lavoratori sospesi perché senza green pass e per le loro famiglie in difficoltà. Fino ad aprile abbiamo aiutato tutte le categorie, ora sono in prevalenza i lavoratori sanitari, gli unici rimasti a casa», racconta Puzzer a “La Verità” sottolineando il lavoro di sostegno ai lavoratori che come lui sono stati sospesi/licenziati per via dell’obbligo vaccinale/Green Pass.
«A oggi abbiamo donato 72.000 euro. Spediamo anche una maglietta a chi dona più di 25 euro. Tendenzialmente abbiamo dato un massimo di 150-200 euro a famiglia, anche se ci sono casi in cui siamo intervenuti più di una volta», racconta ancora Puzzer in merito all’attività iniziata già da diversi mesi. L’ex leader dei portuali, erroneamente considerato un “No Vax” – è vaccinato con intero ciclo previsto – ha scelto per protesta di non usare il Green Pass per andare al lavoro e per questo è stato licenziato. Puzzer ha però poi sviluppato anche forte critica verso gli attuali vaccini, in quando ritiene che il sangue sia “stato cambiato” dopo la vaccinazione; in merito ai contagi in aumento eccolo tornare con forza contro la retorica degli obblighi di legge, «sono sicuro che lo spettro del green pass ritornerà, Ma come le dicevo ormai è chiaro che non è un problema solo a livello sanitario, ma una spirale che coinvolge anche economia, finanza, geopolitica. Persino la siccità».
LA SFIDUCIA DI STEFANO PUZZER: “NON ANDRÒ A VOTARE, OPPURE…”
Non solo, secondo Stefano Puzzer, la maxi-campagna che attende l’Italia per la prossima vaccinazione si inserisce nella narrazione delle gravi emergenze di questi ultimi tempi: «a me sembra», delinea ancora l’ex portuale, «l’ennesima campagna per tenere sotto scacco le persone». L’ira contro lo Stato non si placa per uno dei simboli della stagione “NO Green Pass”, tanto da lanciare una nuova offensiva nella sua intervista a “La Verità”: «ho il massimo rispetto per chi ha perso i suoi cari e per i morti. Il fatto però è che “Tachipirina e vigile attesa”» è stato un grosso errore».
Per Stefano Puzzer chi era al comando al Governo ad inizio pandemia ha sbagliato di grosso, «ora deve pagare. Il Governo deve dimettersi e i colpavi andare a giudizio in galera». Va da sé che con queste teorie, Puzzer non veda di buon occhio praticamente nessuna forza politica, né immagina un futuro personale di piccola lista contro i Governi Draghi e Conte: «Se si vuol fare politica occorre prendere esempio dall’Austria, e unire per davvero tutte le forze senza personalismi e senza leader. Un 5-6% non serve a nessuno, se non a scaldare qualche seggiola e mettersi a posto la famiglia per qualche generazione». Da ex elettore M5s che si sente “tradito”, per Puzzer è possibile costruire una larga forza anti-sistema solo se esiste un ideale comune: «Personalmente, la politica non mi interessa gran- ché. Certo è che è ora di finirla di delegare sempre a qualcun altro il nostro volere». Degli attuali politici Puzzer boccia praticamente tutti, tanto che alle prossime Elezioni ha deciso che non andrà a votare: anzi, «Scriverei sulla scheda che non mi sento rappresentato da nessuno, con tanto di firma. E poi chissà se le elezioni ci saranno per davvero: mettessero lo stato di guerra…».