Ancora problemi per i viaggiatori che per l’ennesima volta in questa calda estate si troveranno con le valigie in mano senza sapere se possano partire o meno. È stato infatti indetto un nuovo sciopero degli aerei per domenica 17 luglio 2022, dalle ore 14 alle ore 18.00, come spiega il Corriere. A stabilirlo le organizzazioni sindacali Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti, Ugl-Ta e Unica: si tratta di quattro distinte azioni di sciopero a livello nazionale, come fa sapere l’Enav. Nello stesso orario, sono previste anche azioni di sciopero locale per il Centro di Controllo d’Area di Brindisi, Centro di Controllo d’Area di Milano, Centro di Controllo d’Area di Padova, Centro di Controllo d’Area di Roma e Aeroporto di Bologna. Lo sciopero coinvolge anche le compagnie aeree Easyjet, Volotea, Ryanair e Malta Air e Crewlink.
Il Codacons ha definito come “irresponsabile” lo stop, mentre per Assoutenti potrebbero esserci denunce. Il Codacons ha proseguito dicendo che lo sciopero arrecherà “enormi disagi” ai cittadini in partenza per le vacanze. Siamo davanti ad “una vera e propria violenza verso gli utenti”. L’associazione chiederà dunque un confronto con Mims, Enac e compagnie aeree. “È giusto che i lavoratori rivendichino i loro diritti, ma bloccare il trasporto aereo durante il periodo estivo è inaccettabile” spiega Assoutenti, chiedendo l’intervento del Garante. L’associazione è pronta a “denunce penali” a tutela dei passeggeri.
I sindacati: “Chiediamo condizioni di lavoro dignitose”
Ad indurre lo sciopero degli aerei, organizzazioni sindacali, come spiega il Corriere. “Ad oggi, in mancanza di iniziative concrete nella direzione del miglioramento delle condizioni di lavoro e dell’adeguamento dei salari, rimane confermato, domenica 17, lo sciopero di piloti e assistenti di volo Ryanair”, ha detto il segretario nazionale della Filt Cgil, Fabrizio Cuscito. “Abbiamo chiesto al Ministero delle Infrastrutture e Mobilità Sostenibili di convocare un confronto con le compagnie low cost per verificare il rispetto dell’applicazione dell’articolo 203 del Decreto Rilancio sull’applicazione dei minimi salariali previsti dal contratto nazionale del trasporto aereo”, ha spiegato il leader.
I lavoratori che si trovano in Italia rivendicano infatti “contratti che garantiscano condizioni di lavoro dignitose” e “stipendi almeno in linea ai minimi salariali previsti dal contratto nazionale del trasporto aereo del nostro Paese, come prevede la legge”, spiegano i sindacati.