La parità uomo-donna sarà un obiettivo che dovrà essere inseguito ancora per oltre un secolo. Questo è ciò che emerge dal report “Global Gender Gap Index 2022” del World Economic Forum, utile a misurare il raggiungimento degli obiettivi di parità tra uomini e donne in diversi campi, quali ad esempio la partecipazione economica e quella politica, il livello di istruzione, la salute. Secondo la fotografia aggiornata su questa tematica, l’Italia si colloca al 63° posto in graduatoria fra i 146 Paesi che la animano.
La classifica della parità uomo-donna riferita agli altri principali Paesi europei vede la Spagna in diciassettesima posizione. Prima ancora ci sono la Francia 15ª e la Germania addirittura decima. Rispetto al 2021, l’Italia ha migliorato il suo punteggio globale di 0,001 e precede di un soffio la Tanzania. Per ciò che concerne la partecipazione economica (tasso di partecipazione al mondo del lavoro, divario salariale, reddito da lavoro stimato, presenza delle donne tra funzionari, legislatori, alti dirigenti e professioni ad alta specializzazione), l’Italia fa ancora peggio, guadagnando appena 4 posizioni rispetto al 2021 (piazza numero 110).
PARITÀ UOMO-DONNA: SERVONO ANCORA 155 ANNI PER CHIUDERE IL GAP PRESENTE IN POLITICA
L’Europa ha il secondo livello più alto per parità uomo-donna (76,6%) e un tempo calcolato di 60 anni per azzerare il divario. Come si legge nel report del World Economic Forum, le posizioni di vertice sono occupate da Islanda, Finlandia e Norvegia. Venticinquesima su 35 l’Italia, seguita da Slovacchia, Macedonia del Nord, Bosnia ed Erzegovina, Repubblica Ceca, Polonia, Malta, Ungheria, Romania, Cipro e Grecia.
Per ridurre il divario di genere e raggiungere la parità uomo-donna nel mondo, conclude l’analisi, serviranno altri 132 anni, esattamente quattro in meno rispetto al 2021, quando erano 136. Viaggiando a questo ritmo, peraltro, si prolungano anche le tempistiche per quanto riguarda alcuni gap specifici che necessitano di essere colmati: quello per l’empowerment in politica, che richiede ancora 155 anni per essere archiviato in maniera definitiva, e quello sulla partecipazione economica, per il quale servono ulteriori 151 anni.