Negli ultimi mesi ci siamo abituati a vedere droni distruttivi, come quelli usati nella guerra in Ucraina, ma possono essere usati anche per salvare vite. Questo è quel che accade ad Ischia, dove un drone di ultima generazione verrà usato per portare farmaci salvavita dalla terraferma sull’isola. Sarà quindi uno strumento per dare un aiuto a risolvere casi disperati, nei quali la sopravvivenza è appesa ad un filo e la distanza di Ischia dalla terraferma può risultare fatale. Questo drone si chiama A2B ed è un piccolo elicottero che può raggiungere una velocità massima di 97 km/h.
Ha un’autonomia di crociera massima di 10 ore e ieri, come riportato da Repubblica, ha volato per la prima volta da Ischia a Pozzuoli. Un esperimento riuscito che promette bene ed apre importanti scenari per tutte le piccole isole italiane, nonché per i luoghi più periferici del nostro Paese. Questo drone, infatti, può velocizzare il trasporto di campioni biologici e farmaci salvavita, avendo tempi di percorrenza che sono indubbiamente più rapidi di idroambulanze ed eliambulanze.
IL PRIMO “STORICO” VOLO DEL DRONE A ISCHIA
Il primo volo “storico” di questo drone di ultima generazione ha coperto una distanza di oltre 20 chilometri in modalità non a vista. «Investire nella tecnologia per ridimensionare le distanze delle isole dalla terraferma è oggi più che mai indispensabile», ha dichiarato Francesco Del Deo, sindaco di Forio e presidente dell’Associazione nazionale dei comuni delle isole minori (Ancim). Il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca ha confermato che sarà un servizio molto utile, oltre che innovativo: «La Campania va avanti con determinazione il lavoro di potenziamento di modernizzazione di riorganizzazione della sanità».
Infatti, già da diversi anni i droni si sono rivelati fondamentali per fornire, ad esempio, cure salvavita nei luoghi più remoti, come l’Africa meridionale, in particolare in Botswana, nell’assistenza ad esempio alle donne incinte. Dunque, anche in Occidente si vuole approfittare dei progressi della tecnologia. Ad Ischia tra l’altro c’è stata la posa in opera della prima pietra della nuova ala dell’ospedale Rizzoli che sarà da 112 posti. «A Ischia ci sono 60 mila abitanti, che d’estate diventano stabilmente 300 mila: serve un ospedale flessibile», ha commentato il governatore campano.