Saranno celebrati domani mattina, presso la chiesa di San Basilio i funerali di Andrea, il bimbo di sette anni morto a Sharm el-Sheikh lo scorso 2 luglio mentre era in vacanza con i genitori in un resort. Dopo le esequie, probabilmente all’inizio della prossima settimana, i genitori Rosalia Manosperti e Antonio Mirabile con ogni probabilità saranno sentiti in procura. E’ quanto emerge dal Corriere della Sera che evidenzia come la procura palermitana abbia intenzione di fare luce sulla morte del piccolo e di ricostruire nei minimi dettagli quanto accaduto dall’arrivo a Sharm, il 26 giugno scorso, fino alla morte di Andrea.
I pm non avrebbero nascosto alcuni dubbi delle reali cause del decesso del bimbo, sospettando un motivo differente dall’intossicazione alimentare finora avanzata. La tesi era stata sostenuta anche dai medici egiziani che avevano tentato di salvare il piccolo ma pare non convincere particolarmente gli inquirenti per tutta una serie di motivi, a partire dai sintomi denunciati: nè Andrea nè i genitori (anche loro sono stati male) avrebbero avuto dissenteria, il tipico sintomo dell’intossicazione.
Bimbo morto a Sharm: dubbi sulle cause
La testimonianza dei genitori potrebbe aiutare a fare maggiore luce sulla morte del bimbo di Palermo. In merito ai sintomi riscontrati nel papà di Andrea, che giunto nel capoluogo siciliano è stato ricoverato al Policlinico, i sanitari hanno riferito: “Il paziente ha avuto i sintomi di una intossicazione che potrebbe essere ambientale o da contatto”. Nel dettaglio gli sarebbe stata diagnosticata una insufficienza renale e una infezione alle vie urinarie e non problemi intestinali.
Ad alimentare i dubbi anche il fatto che oltre a loro nessun altro ospite del resort avrebbe avuto disturbi legati al cibo. L’unica differenza è che i Mirabile avrebbero raccontato ai parenti di aver mangiato nel ristorante à la carte dell’albergo e non al buffet. I legali della coppia intendono chiedere al resort le immagini delle telecamere interne che potrebbero chiarire cosa abbiano mangiato e soprattutto quale fosse il loro stato di salute. Fonti egiziane avrebbero riferito infatti che la coppia avrebbe manifestato i sintomi molto prima di recarsi alla guardia medica. Al momento le due eseguite sul corpo del piccolo – una a Sharm i cui risultati arriveranno tra uno-due mesi e una a Palermo – non avrebbero chiarito i dubbi e per conoscere i risultati occorrerà ancora attendere del tempo.