L’Arabia Saudita ha più che raddoppiato la quantità di petrolio importato dalla Russia nel secondo trimestre del 2022 per alimentare le centrali elettriche ma allo stesso modo liberare il greggio interno per l’esportazione. Il più grande esportatore mondiale di petrolio ha dunque adottato la tattica di acquistare grandi quantità di petrolio “in saldo” dalla Russia, viste le sanzioni imposte dall’Occidente. Proprio per questo, da Mosca hanno venduto il carburante a prezzi scontati dopo le sanzioni internazionali imposte per l’invasione dell’Ucraina, che l’hanno lasciata con meno acquirenti, come spiega la Reuters.
Allo stesso modo, però, riuscendo a soddisfare il fabbisogno interno con il greggio russo, l’Arabia Saudita ha aumentato le esportazioni di olio combustibile. Un piano che si schiera contro quanto programmato dall’Occidente, tra Europa e USA, ossia di cercare di isolare la Russia e tagliare i suoi ricavi dalle esportazioni di energia. Infatti, mentre molti Paesi hanno vietato le importazioni dalla Russia, ci sono nazioni che invece hanno aumentato le importazioni. Tra queste Cina, India e diverse nazioni africane e mediorientali, come appunto l’Arabia Saudita.
La tattica dell’Arabia Saudita con il petrolio dalla Russia
Come spiega la Reuters, la visita di Biden in Arabia Saudita di venerdì 15 luglio aveva come obiettivo quello di cercare un aumento dell’offerta di petrolio ai mercati globali dal regno per aiutare a ridurre i prezzi del petrolio che hanno portato ad un innalzamento dell’inflazione in tutto il mondo. L’Arabia Saudita ha però aumentato, raddoppiando, le importazioni dalla Russia, approfittando proprio dei prezzi di sconto. Inoltre ha anche mantenuto la sua cooperazione con Mosca nell’alleanza di produttori globali nota come OPEC+.
Secondo i dati resi noti dalla Reuters attraverso il monitoraggio delle navi Refinitiv Eikon, l’Arabia Saudita ha importato 647.000 tonnellate (48.000 barili al giorno) di olio combustibile dalla Russia tra aprile e giugno di quest’anno. Un anno fa le tonnellate importate erano state 320.000. Per tutto il 2021, l’Arabia Saudita aveva importato 1,05 milioni di tonnellate di greggio. La società di analisi energetica Vortexa ha affermato: “La domanda stagionale di materie prime per la produzione di energia ha spinto le importazioni di olio combustibile in Arabia Saudita a 320.000 barili al giorno a giugno, il livello più alto da novembre 2020″. Si tratta di una tattica per conservare il proprio greggio non raffinato da vendere sui mercati internazionali a prezzi più elevati.