Giunge da “Amnesty International” la denuncia relativa a migranti detenuti in condizioni disumane e addirittura torturati in Lituania, mentre molti di coloro che cercano di entrare nel Paese dalla Bielorussia sono sottoposti a respingimenti illegali e violenti. Secondo quanto riferito dall’organizzazione, “migliaia di persone sono attualmente detenute in centri simili a prigioni dove viene loro negato l’accesso a procedure di asilo eque, mentre ci sono segnalazioni di violenze, comprese torture e altri maltrattamenti, condizioni non igieniche e mancanza di accesso a cure mediche e psicologiche”.
Viene altresì raccontato che le persone che protestavano contro le condizioni oppressive sono state picchiate dalle guardie con manganelli, spray al peperoncino e pistole taser e rinchiuse in isolamento. Ci sono state segnalazioni di “attacchi di cani, molestie, umiliazioni s*ssuali e abusi razzisti. Si tratta di persone innocenti in cerca di sicurezza, che sono state invece imprigionate e maltrattate in Europa”. Trattamenti che contrastano apertamente con l’accoglienza invece riservata ai rifugiati dell’Ucraina, in fuga dal conflitto in essere nel loro Paese e avviato dalla Russia.
DENUNCIA DI AMNESTY INTERNATIONAL: “MIGRANTI IN LITUANIA MALTRATTATI E IMPRIGIONATI”
Anche la Corte di giustizia dell’Unione europea è giunta alla medesima conclusione contenuta nel rapporto pubblicato da Amnesty International. Infatti, lo scorso 30 giugno ha stabilito che “la legislazione lituana che ordina la detenzione automatica delle persone che entrano illegalmente nel territorio dello stato e nega loro di fatto il diritto d’asilo, è incompatibile con le leggi dell’Unione, respingendo la tesi delle autorità lituane secondo le quali in circostanze eccezionali o in caso di ingente afflusso di stranieri sia possibile derogare alle leggi dell’Unione europea”.
Un richiamo ai vincoli rappresentati dall’obbligo internazionale di offrire l’accesso alla protezione internazionale ai migranti richiedenti asilo in Lituania. Amnesty International conclude dicendo che “a seguito della constatazione della Corte di giustizia dell’Ue, le autorità lituane dovrebbero abrogare immediatamente questa normativa repressiva. È essenziale che la Lituania offra l’accesso a procedure di asilo eque a tutti coloro che esprimono la necessità di ottenere protezione internazionale”.