Franco Battiato, chi era e perché era considerato “il Maestro”
Franco Battiato è stato uno dei maggiori compositori della musica recente italiana. Il grande artista siciliano è stato il simbolo della sperimentazione e della ricerca, come facilmente intuibile sin dalle sue prime opere musicali. Gli anni Ottanta hanno significato l’apice del successo, a partire da L’Era del Cinghiale Bianco e passando poi per La Voce del Padrone, che ha stazionato nei primi posti della classifica italiana per oltre un anno vendendo oltre un milione di copie. Nel giro di pochi anni il cantautore siciliano divenne un vero e proprio ‘caso’, materia di studio per gli intellettuali del periodo e fonte di inevitabile ispirazione per i musicisti.
Negli anni Ottanta la produzione musicale di Franco Battiato fu particolarmente florida e nel 1987 ma fu altrettanto anche quella nel decennio successivo. E’ la fine del 2019 quando viene annunciata l’uscita del suo ultimo album prima del ritiro delle scene dal titolo “Torneremo ancora” che segnò al tempo stesso anche il ritorno dell’artista alla Sony Music dopo 15 anni. Battiato non ha mai amato alcun tipo di etichetta né di definizione sia sul piano professionale che umano. Ma perché veniva chiamato da più ambiti con l’appellativo di “Maestro”? Il motivo è presto detto: all’unanimità è stato definito un maestro, in quanto grande artista poiché ha avuto il coraggio di osare, sperimentare e innovare. Nelle sue canzoni si ritrovano testi e concetti di una profondità inedita in grado di portarci in luoghi lontani e restare al tempo stesso ancorati alla sua amata Sicilia.
Franco Battiato e l’incontro con Amanda Lear: citata in una sua canzone
Nel corso della sua carriera Franco Battiato ha avuto diversi incontri artistici con nomi eccellenti della musica italiana e non solo, ma è stato sempre molto restio alle interviste. Una delle più memorabili però, resta quella concessa ad Amanda Lear nel 2002 per Cocktail d’amore. Il nome di Amanda Lear compare proprio in una sua canzone del 1979, Magic Shop. Quella fu l’occasione per spiegarne il significato: “A quel tempo non eri proprio una suora e rappresentavi il profano. All’epoca c’era anche il brutto vizietto di far cantare nelle chiese con modelli che appartengono a certa musica leggera”, svelò, rispondendo alle curiosità della sua intervistatrice.
Parlando del successo, giunto con La voce del padrone, ad Amanda Lear confessò come spesso quest’ultimo possa fare molto male: “Io sono stato fortunato perché ho avuto questo genere di risposta quando ero già una persona matura e credo che questo riconoscimento abbia smussato tutti gli angoli e dato una tranquillità”. Il grande genio di Franco Battiato si è spento all’età di 76 anni nelle sua casa di Praino di Milo la mattina del 18 maggio del 2021. In merito alla malattia che lo aveva colpito si è sempre mantenuto un grande riserbo. Uno dei sacerdoti che celebrò il rito funebre svelò che il Maestro soffriva da tempo di una malattia degenerativa con la quale aveva combattuto fino alla fine.