Più di uno su due: il 58,2% degli italiani (circa 34,5 milioni) ha già trascorso o trascorrerà una vacanza durante l’estate, dormendo almeno una notte fuori casa. Di quei 34 milioni e rotti, il 62,7% passerà da 4 a 7 notti fuori casa o farà vacanze più lunghe (31,4%), ma c’è anche un 4,6% che si potrà permettere solo un weekend o poco più. Nove vacanzieri italiani su 10 resteranno nel Bel Paese (convinti dalle incertezze legate alla guerra in Ucraina), soprattutto al mare (74,6%), o in montagna (11,6%) o in città d’arte (5,8%). E tra coloro che sceglieranno una destinazione straniera, sarà sempre il mare ad attirare maggiormente (78,1%).
La spesa media complessiva (viaggio, vitto, alloggio e divertimenti) sarà di 946 euro a persona, per un giro d’affari complessivo di 32,6 miliardi di euro. La vacanza principale costerà 876 euro a chi rimane in Italia e 1.384 euro a chi va all’estero. Tra le tipologie di soggiorno l’albergo rimane la scelta privilegiata (26,2% delle preferenze), seguito dalla casa di parenti o amici (21,4%), la casa di proprietà (15,6%), il b&b (14,5%) e la casa in affitto (12,9%). Agosto si conferma mese preferito (74,8%). Resta da indagare quel 41,7% della popolazione che le vacanze proprio non le farà. Si scopre che i motivi, ovviamente, sono soprattutto economici (43%), familiari (22,1%), di salute (17,5%), ma anche per paura di nuovi contagi da coronavirus (7,6%).
È il nuovo report-estate realizzato da Federalberghi con il supporto tecnico dell’Istituto ACS Marketing Solutions, sulla base dei dati raccolti su un campione di 1.206 italiani maggiorenni. Evidente il boom, una vera esplosione dei viaggiatori, ma è chiaro anche l’effetto inflazione, con le rinunce alle vacanze dovute ai rincari, che stanno ovunque limitando le uscite e generando l’ansia della spesa.
“Siamo di fronte a una ripartenza forte, oserei dire violenta – dice il Presidente di Federalberghi Bernabò Bocca -: i dati confermano che gli italiani hanno riscoperto l’Italia, che si entusiasmano a programmare la vacanza nel proprio Paese. E ci rivelano anche che l’albergo è in pole position tra le soluzioni scelte in merito ai pernottamenti. Credo davvero che la nostra categoria possa essere fiera di questo. I due anni infernali della pandemia hanno rafforzato e perfezionato tutti i nostri dispositivi di sicurezza. Ci siamo concentrati nel tutelare al meglio i nostri turisti e i nostri collaboratori dal pericolo dei contagi da Covid. In un momento in cui ci viene detto che la curva è in risalita, è essenziale sentirsi al sicuro. Abbiamo ormai sperimentato protocolli vincenti che non penso si abbandoneranno più. Ciò genera quella fiducia cui noi lavoriamo costantemente”.
Le note dolenti sono quelle dei rincari, del conto energetico, e delle rinunce dovute alla lievitazione delle spese obbligate degli italiani, un esborso che lascia ben poco per tutto il resto. “Fa male constatare che il 43% dei nostri concittadini abbia dovuto decidere di restare a casa per difficoltà finanziarie – conclude Bocca -. Sappiamo che il Paese è pronto per dare il meglio di sé, turisticamente parlando, siamo pervasi da quella energia positiva che si muove nel comparto in occasione di questa estate di ripartenza. Proprio in un contesto così favorevole c’è invece da considerare la difficoltà di chi, più di altri, è stato letteralmente abbattuto dai rincari”.
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