A Napoli un clochard è morto in totale solitudine sotto i portici del Duomo durante le prime ore di ieri mattina, lunedì 18 luglio 2022. Il suo corpo è stato ritrovato a poca distanza dall’ingresso del Tesoro di San Gennaro, uno dei luoghi più amati e visitati della città. L’uomo aveva scelto da diverso tempo quel luogo come rifugio per vivere ed era conosciuto dai cittadini che frequentano la zona. Ora le indagini si stanno concentrando per capire quale possa essere stata la causa della sua morte. Al momento, le ipotesi più forti sembrano essere un malore oppure un colpo di calore.
Quando i soccorsi sono intervenuti sul posto, a bordo di un’ambulanza chiamata da chi conosceva l’uomo e la zona, non hanno potuto fare altro che constatare il decesso dell’uomo, di cui non è ancora stata resa nota l’identità. Secondo le prime ipotesi, il clochard potrebbe essere morto durante la notte, forse vittima di una delle ondate più calde e umide che stanno caratterizzando questa estate napoletana.
Clochard morto davanti al Duomo di Napoli, appelli a istituzioni e social
Secondo quanto riferisce Il Mattino, la vicenda di solitudine e indifferenza che ha portato alla morte del clochard era stata più volte raccontata dai cittadini sui canali social. Molte persone avrebbero infatti lanciato appelli, rivolgendosi in primis alle istituzioni per strappare l’uomo all’invisibilità della sua condizione. Di fronte all’immobilità delle istituzioni, i cittadini si sarebbero quindi rivolti al popolo dei social, fino ad arrivare al tragico epilogo avvenuto nella giornata di ieri, quando il clochard è stato trovato morto.
Non è chiaro se in passato l’uomo abbia rifiutato le offerte di aiuto portate dai volontari che si occupano dei senzatetto, come si legge sui social, forse preferendo vivere in quella strada che aveva scelto come sua abitazione. In ogni caso, diversi cittadini da tempo si erano accorti di lui e avrebbero segnalato, nei giorni precedenti al decesso, un peggioramento delle sue condizioni. Quando è stato ritrovato cadavere, ieri mattina, l’uomo era disteso su un fianco sul suo materasso, rannicchiato in posizione fetale con le braccia e le gambe raccolte.