Il presidio di Italia Viva a sostegno della permanenza di Mario Draghi a Palazzo Chigi è diventata un caso. Sui social si sono diffusi, infatti, diversi sfottò per la scelta del luogo del presidio: di fronte ad una boutique dell’alta moda, di Louis Vuitton nello specifico. Daniele Calosi, leader della Fiom Cgil fiorentina, ha ironizzato sulla foto pubblicata dai partecipanti: «Guerriglieri della sezione Louis Vuitton di Firenze». C’è chi ironizza rievocando il motto della rivoluzione cubana: «Hasta lo charme siempre». Critiche anche da sinistra, in particolare da Potere al Popolo, che ha bollato il partito di Matteo Renzi come quello dei milionari. «Chi è che organizza un sit in con foto di gruppo davanti alla vetrina di Louis Vuitton per dire ‘ti prego Draghi non te ne andare non ferirci il cuoricino’? E perché proprio Italia Viva di Renzi?».
Stefano Cecchi, storico rappresentate fiorentino del sindaco Usb, altrettanto duro: «Pro Draghi davanti al negozio di Louis Vuitton per ribadire ancor più forte come sono lontani dai bisogni della gente comune, di chi tira avanti con salari e pensioni da fame, che odiano i poveri perché sono brutti e sdentati e che odiano il Reddito di cittadinanza. Questi signori con l’American express oro in tasca, con la bandierina di IV e magari anche con la tessera del PD, sono gli stessi che hanno applaudito ogni qual volta venivano cancellati diritti e salario ai lavoratori. Credevamo di aver visto tutto con Berlusconi, ma questi sono molto peggio».
BUFERA PER CARTELLO “DRAGHI STATISTA, CONTE STAGISTA”
Ma hanno fatto discutere anche le parole usate nel presidio di Italia Viva. «Draghi statista, Conte stagista», compare ad esempio su un cartello, usando di fatto il termine stagista in senso dispregiativo. «Italia Viva spiegata benissimo», il commento ironico del giornalista Adil Mauro. Giuliano Granato, portavoce di Potere al Popolo: «Offesa a tutti gli stagisti, a rimborso spese, a zero euro o a poco e niente. Lunedì foto davanti a Louis Vuitton, martedì a depositare il referendum contro il reddito di cittadinanza». Quello di “Conte stagista” non era l’unico cartellone comparso: «Più Draghi, meno Conte» e «Avanti con Draghi». Inoltre, quello di Firenze non è l’unico presidio pro-Draghi che ha scatenato numerose critiche sui social. Ci sono anche quelli di Milano, Genova e Chiavari. Nel mirino è finita anche l’ex ministra Maria Elena Boschi, ripresa con un piccolo sostenitore del premier dimissionario Mario Draghi.