CALDEROLI (LEGA) PRESENTA LA RISOLUZIONE AL SENATO SUL GOVERNO
Al culmine della crisi di Governo, dopo l’intervento di Mario Draghi al Senato che rilancia l’azione di Governo con un mini-programma verso la fine della Legislatura, Roberto Calderoli piazza la mossa che potrebbe far scardinare l’intricata situazione: irritati dal discorso tenuto dal Presidente del Consiglio dopo le dimissioni della scorsa settimana, il direttivo della Lega prima porta l’intervento in Aula del capogruppo Massimiliano Romeo e poi fa presentare all’esperto senatore leghista una breve risoluzione sulla quale si potrà votare dopo le repliche del Premier e le dichiarazioni di voto dei partiti. «Ho depositato una risoluzione della Lega a firma mia e del capogruppo Romeo sulle dichiarazioni rese dal premier», spiega lo stesso Calderoli nell’annunciare come il documento accorda il sostegno del Carroccio al Governo qualora fosse riscontrata la «netta discontinuità nelle politiche e nella composizione dell’esecutivo».
Nel marasma degli incontri incrociati, nel giorno più lungo della crisi di Governo con davanti l’opzione sempre viva di Elezioni anticipate, la mossa della Lega trova l’appoggio dell’intero Centrodestra di Governo: l’intervento di Maurizio Gasparri (Forza Italia) in Senato ha infatti ricalcato il medesimo contenuto della risoluzione leghista, ovvero un sì pieno ad un Governo Draghi basta che non vi sia più la presenza del Movimento 5Stelle. Salvini ribadisce da Palazzo Madama come «il centro-destra è unito per il bene del Paese»: ciò significa che si rischia la rottura del Governo qualora sul voto di fiducia (ancora da decidere su quale risoluzione andrà apposto) in merito alle Comunicazioni del Presidente del Consiglio i 5Stelle dovessero ritrovarsi nuovamente in maggioranza.
COSA PREVEDE LA RISOLUZIONE DELLA LEGA
Nel testo presentato in Senato da Roberto Calderoli e Massimiliano Romeo – qui è possibile visionarlo – si legge con chiarezza che «accorda il sostegno all’azione di un governo profondamente rinnovato sia per le scelte politiche sia nella composizione». La risoluzione della Lega, che sarà votata per prima in quanto è stata presentata più rapidamente di tutte le altre dal senatore Calderoli, ricalca il passaggio centrale dell’intervento del capogruppo Lega durante il dibattito generale della mattinata. In sostanza, il Carroccio chiede a Draghi due condizioni per proseguire l’esperienza di Governo: un rimpasto (Viminale e Ministero della Salute in primis) e una nuova maggioranza senza più il Movimento 5Stelle che ha abbandonato il Governo la scorsa settimana sul Decreto Aiuti.
«Ci vuole un governo nuovo, con a capo lei presidente Draghi, perché gli italiani hanno detto che lei deve restare», ha spiegato Romeo in Parlamento, salvo poi mettere i “puntini sulle i” in merito alle condizioni da tenere sotto stretta osservazione, «una grande discontinuità che solo la sua persona così autorevole può dare. Come vede, ci sono diverse vie di uscita da questa situazione ma a questo punto la scelta spetta a lei. Se l’obiettivo è sostenere il campo largo progressista, presentandosi qui in aula facendo finta che non è successo nulla, con la stessa squadra di ministri, salvo qualche ritocchino, prendere o lasciare… beh noi qualche problemino, qualche perplessità noi l’avremmo». Il senatore leghista ha poi concluso ancora più chiaramente: «occorre prendere atto che il M5s non fa più parte della maggioranza e del governo di unità nazionale. Occorre prendere atto che il 14 luglio è nata una nuova maggioranza. Partendo dalle sue parole presidente Draghi occorre quindi ricostruire un nuovo patto. Noi ci siamo ma questo significa nuova maggioranza e che occorre costruire un nuovo governo».