LE PAROLE DI DAMIANO
Cesare Damiano è piuttosto netto nell’indicare quelle che sono le conseguenze della caduta del Governo Draghi. “Addio salario minimo, addio taglio del cuneo fiscale per rivalutare le retribuzioni, addio riforma delle pensioni e addio alle risorse per sostenere le aziende in crisi a causa della guerra e della pandemia.
Tutti argomenti, affrontati da Mario Draghi con le parti sociali e da lui ripresi nel suo discorso al Senato, che spariscono nel nulla a causa dell’irresponsabilità e dei giochi di parte messi in atto dal Movimento 5 Stelle, da Berlusconi e da Salvini”, sono le parole dell’ex ministro del Lavoro riportate dall’agenzia Dire. Damiano ricorda che “i problemi urgenti che riguardano la vita di famiglie, lavoratori, imprese, ora dovranno aspettare. Aspettare le elezioni e la formazione di un nuovo Governo che nessuno può dire oggi con certezza quando si insedierà. Si è appena aperta una stagione di grande incertezza e instabilità e di questo il nostro Paese non aveva assolutamente bisogno”.
LE PREOCCUPAZIONI DEI SINDACATI
La situazione politica italiana preoccupa non poco i sindacati. Come riporta welfarenetwork.it, Elena Curci, Segretaria generale della Cgil di Cremona, ricorda che entro agosto il Governo “avrebbe dovuto approvare un provvedimento corposo per attenuare l’impatto su cittadini e imprese dell’aumento dei costi dell’energia, avrebbe dovuto agire per rafforzare il potere d’acquisto, soprattutto delle fasce più deboli della popolazione, avrebbe dovuto approvare una necessaria legge sul salario minimo e attuare una riforma delle pensioni in grado di superare definitivamente la legge Fornero”.
Ugo Duci, Segretario generale della Cisl Lombardia, evidenzia, come riporta Adnkronos, che tra i temi importanti da affrontare ci sono quelli “dei salari, che sono bassi; del rinnovo dei contratti, atteso da anni, oltre a tutta una serie di problematiche economiche e sociali che dovevano essere risolte. Non dimentichiamo che il prossimo primo gennaio, in mancanza di nuovi provvedimenti in tema di pensioni, ritorniamo alla legge Fornero, i famosi 67 anni per tutti”.
ITALIA META DEI PENSIONATI USA
Come riporta Repubblica, “l’Italia sarà pure un Paese instabile, soggetto a continue crisi di governo dovute agli umori, gli interessi di bottega, o le complicità inconfessabili dei nostri politici con leader stranieri intenti a demolire il sistema democratico.
Eppure per gli americani resta una delle mete preferite dove andare in pensione, o magari scappare dagli alti costi della vita, la criminalità e le tensioni politiche del loro paese. Lo scrive Bloomberg, in un’inchiesta dedicata al fenomeno crescente dei cittadini Usa in fuga verso l’Europa. Il nostro paese è la destinazione più gettonata, insieme a Portogallo, Spagna, Grecia e Francia”. Il quotidiano romano evidenzia che “la Spagna conserva il primato della popolazione americana più ampia in Europa, ma è cresciuta ‘solo’ del 13% fra il 2019 e il 2021, e quindi è tallonata dai concorrenti”. Repubblica spiega che “le ragioni di questo fenomeno sono principalmente quattro: l’insostenibile aumento del costo della vita in tutti gli Usa, i prezzi delle case alle stelle, il dollaro forte, e il rancore politico in un paese sempre più spaccato”.
IL RISCHIO PER I NUOVI PENSIONATI
Come ricorda Il Sole 24 Ore, “nonostante le modifiche della legge di conversione del decreto 50/2022, restano in molti gli esclusi dal bonus 200 euro, come i pensionati dal mese di luglio o alcuni lavoratori precari.
All’interno della platea dei pensionati, ad esempio, l’articolo 32, comma 1, del Dl 50/2022 prevede che il bonus spetti a coloro che risultino titolari di una pensione con decorrenza entro il 30 giugno 2022 con un reddito personale imponibile nel 2021 entro i 35mila euro. Conseguentemente, una persona dimissionaria alla fine di giugno e pensionata a far data dal 1° luglio non potrà ricevere il bonus né dal datore di lavoro secondo quanto previsto dall’articolo 31, non essendo in forza nel mese di luglio, né da Inps considerando che la pensione avrà una decorrenza successiva al 30 giugno. Va specificato che per beneficiare del bonus la pensione deve avere una decorrenza teorica entro il 30 giugno, anche nel caso di liquidazioni in ritardo con arretrati del trattamento (decorrenza giugno 2022, liquidazione ad agosto con arretrati bimestrali) che daranno comunque diritto al bonus”.
RIFORMA PENSIONI, LE PAROLE DI SBARRA
La situazione politica italiana è piuttosto incerta e crea preoccupazione anche nei sindacati. Luigi Sbarra, Segretario generale della Cisl, ritiene che “anche un Governo caratterizzato solo per l’ordinaria amministrazione, in attesa delle elezioni, non può non includere un impegno per la gestione di un’emergenza sociale che come sappiamo oggi prende la forma di un’inflazione che schiaccia i redditi ed i risparmi delle fasce deboli, erode il potere di acquisto per lavoratori e pensionati. Questa situazione di emergenza sociale va governata con misure urgenti e straordinarie rilanciando salari e pensioni, tagliando le tasse, realizzando gli investimenti, rinnovando tutti i contratti, riformando il sistema pensionistico, puntando decisamente su politiche attive, formazione, attuazione del Pnrr”.
LE CONSIDERAZIONI DI FRACASSI (CGIL)
Gianna Fracassi, in un articolo pubblicato su Left, evidenzia invece che “non dare risposte concrete ai bisogni e alle esigenze e aspettative delle persone, non mettere al centro dell’agenda politica – qualunque sia la sua ampiezza temporale, pochi mesi o una legislatura – il lavoro e la questione sociale non può che allargare la distanza con le istituzioni, oltre che con le forze politiche di una parte consistente dei cittadini e delle cittadine”. E a proposito della questione sociale, la vice segretaria generale della Cgil ricorda che il sindacato ha avanzato su questo tema richieste e proposte negli ultimi mesi, anche per quel che riguarda la riforma delle pensioni. “E la Cgil sta sempre dalla stessa parte: dalla parte dei lavoratori delle lavoratrici, dei giovani, le donne e i pensionati e le pensionate di questo Paese”, aggiunge quindi la sindacalista.
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