Enrico Mecozzi (Henry’s Corner): un modo diverso di vivere la malattia e la disabilità
Enrico Mecozzi, in arte Henry’s Corner, ospite della seconda puntata di “Seconda Vita“, il programma di interviste di Gabriele Parpiglia. L’influencer si racconta a cuore aperto: dalla malattia fino al grande successo sui social. La disabilità alla mano è diventato il suo punto di forza, il suo elemento vincente per farsi notare. Una disabilità trasformata in un pregio, in qualcosa di unico e speciale. Henry, infatti, è nato senza la mano sinistra sin dalla nascita. Proprio lui in un video pubblicato su Facebook ha raccontato: “la mia patologia si chiama agenia della mano sinistra. Come potete vedere mi mancano le dite, questo vuol dire che non si sono formate durante la creazione del feto. Da quello che ho capito e mi hanno spiegato i miei genitori durante una ecografia mia mamma è venuta a scoprire di questa malformazione alla mano”.
Questa malformazione non è mai stato un problema per la sua famiglia che l’ha accettata sin dall’inizio: “l’hanno sempre accettata e l’hanno scoperto nel giorno di San Enrico e per questo hanno scelto questo nome”.
Enrico Mecozzi (Henry’s Corner): “Disabilità alla mano? Mai stata una mancanza”
Enrico Mecozzi conosciuto come Henry’s Corner non ha mai vissuto questa disabilità come una mancanza. L’influencer ha cambiato il punto di vista delle cose trasformando questa malformazione in un punto di forza. “Non ho mai definito questa disabilità come una mancanza, ma come una caratteristica, un tratto che mi rende unico e speciale. Fin da quando sono piccolo tutti mi hanno spronato a fare del mio meglio e posso dire che oggi riesco a fare tutto, anche meglio di chi ha due mani” – ha detto il giovane.
Non solo, Enrico ha anche rivelato il suo sogno: “il mio più grande sogno sin da quando sono piccolo è quello di entrare nel mondo dell’intrattenimento: cinema, moda, spettacolo, perchè lo sognavo da piccolo. E’ brutto da dire, ma credo che nella tv non ci sia abbastanza incisività, ma non è un problema: io sono qui, ho tutta la grinta di questo mondo e un giorno ci vedrete su quegli schermi e sui giornali. Voglio che le persone mi conoscano per le mie competenze e non per essere un poverino per fare audience; poi certo questa è una caratteristica in più e sicuramente non una cosa in meno”.