Saman Abbas, ricerche del corpo restano la priorità
Il corpo di Saman Abbas, ad oltre un anno dalla sparizione della 18enne di origini pachistane scomparsa da Novellara (Reggio Emilia), ad oggi non è ancora stato trovato. La trasmissione Quarto Grado nella puntata in onda stasera 22 luglio riaccenderà i riflettori sul caso aggiornando i telespettatori sugli ultimi sviluppi. Era circa un mese fa quando in occasione 208/o anniversario della Fondazione dell’Arma, il comandante provinciale dei carabinieri di Reggio Emilia, colonnello Andrea Milani, nel suo discorso aveva ricordato e citato proprio il caso di Saman, commentando: “Consentitemi di ricordare solo quello che più di ogni altro ha scosso la coscienza della nostra comunità, ovvero la vicenda della povera Saman Abbas, le cui ricerche del corpo rimangono una priorità”.
Le sue parole riprese dall’Ansa avevano evidenziato il grande sforzo compiuto sul caso della 18enne pachistana della quale non si hanno più contatti dal 30 aprile 2021. A tal proposito Milani aveva detto: “Incessante è stato ed è lo sforzo investigativo profuso, che ha consentito, tra l’altro, la cattura, in Francia e in Spagna, dello zio e dei cugini della giovane vittima, ritenuti i presunti autori del suo efferato omicidio assieme ai genitori ancora latitanti”. I risultati conseguiti, aveva detto, non erano da considerare frutto del caso, bensì di un intenso lavoro condotto dalle forze di polizia, con il sostegno dell’autorità giudiziaria e dei singoli cittadini.
Saman Abbas: ultimo tentativo fallito
L’ipotesi che Saman Abbas possa essere ancora viva si è spenta ormai da diversi mesi. Per questo le ultime ricerche si erano concentrate proprio sul corpo della 18enne scomparsa da Novellara e, secondo gli inquirenti, eliminata dalla famiglia dopo aver rifiutato un matrimonio combinato. L’ultimo tentativo di ritrovare il corpo di Saman era stato fatto lo scorso giugno ma ancora una volta, aveva svelato Il Resto del Carlino, le ricerche si erano concluse con un nulla di fatto. In quella occasione sono stati scandagliati anche alcuni pozzi mai analizzati prima in un ex caseificio abbandonato nei pressi del casolare dove viveva la famiglia. Oltre ai sommozzatori dei vigili del fuoco era stata impiegata anche la squadra cinofila e in particolare il medesimo cane molecolare che lo scorso maggio aveva individuato il cadavere di Giuseppe Pedrazzini, l’anziano trovato morto nel pozzo vicino casa a Toano.
Ad alimentare la tesi dell’omicidio erano stati anche i messaggi nei quali il migliore amico di Saman Abbas svelava che la madre della 18enne avrebbe confermato il delitto della figlia. I messaggi shock erano stati resi noti nel corso di Pomeriggio 5: “Saman Abbas non è più in questo mondo, è morta ed è in Italia, lo ha detto sua mamma. Suo zio l’ha uccisa perché non aveva voluto sposarsi qui in Pakistan”, aveva detto l’amico, confermando i dubbi degli inquirenti.